Artaru di San Giuseppe, la Vara della Madonna della Favara,
il canto di Lazaro, e …l’arbereshe
Quanti di noi, nativi di Contessa E., vivono o hanno vissuto anche solo per qualche ora o giorno, in luoghi considerati tra i più belli al mondo? L’Italia è il Paese che conta il maggior numero di siti (a oggi 58 in tutto) riconosciuti «patrimonio dell’umanità». Forse è per questo motivo che l’idea di un luogo come «patrimonio» (che sia il centro storico di città come Roma, Siena o Napoli, un’area archeologica come Pompei o Agrigento, una bellezza naturale come il vulcano Etna etc.) ci è più familiare di quanto lo sia invece il concetto di «patrimonio culturale immateriale». Eppure, le feste ed i rituali bizantini, le tradizioni orali, il linguaggio arbereshe, le arti dello spettacolo, i saperi artigianali e le pratiche quotidiane sono da molti anni oggetto di attenzione da parte dell’Unesco.
Su questi temi, che localmente non cogliamo nella loro significativa portata culturale, proveremo su ulteriori pagine del blog a riflettere.
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