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giovedì 10 dicembre 2020

Discussioni di questi giorni: sugli investimenti targati UE non udiamo che esili voci dai politici siciliani (2)

 Appena ieri avevamo scritto, sulla scorta di ufficiali dichiarazioni della Regione Sicilia, che i fondi Recovery Fund non sarebbero stati utilizzati per realizzare il ponte sullo Stretto di Messina. In meno di ventiquattro ore un vice-ministro, Giancarlo Cancellieri dichiara ai giornali che il ponte non è inserito nei programmi del governo : « ... perché non poteva esserci. L’Unione europea ci chiede progetti esecutivi e innovativi, non potevamo inserire quello del Ponte, che è vecchio di vent’anni». Il Vice-ministro rispondendo ai dubbi dei giornalisti dichiara ancora: «Stanno analizzando le proposte più disparate dal punto di vista tecnico, ingegneristico, ambientale. I progetti sono molti. C’è quello tradizionale, un project financing che secondo me, oltre a essere superato dal punto di vista tecnico e ambientale, ha un limite negli effetti collaterali. In pochi sanno che Rfi avrebbe dovuto versare ai concessionari 100 milioni annui, che si riverserebbero sul biglietto per i cittadini. Quanto dovrebbe costare il biglietto per attraversare il Ponte? Poi c’è anche il progetto di un’infrastruttura galleggiante, il cosiddetto “Ponte di Archimede” di Saipem Ma anche tante altre soluzioni».

Non avere inserito il progetto, lo capiscono pure i ragazzini di sei anni, negli obiettivi del Recovery Fund è chiara espressione di volontà che la Sicilia dovrà restare almeno per altri decenni periferia dell'Italia e soprattutto appendice senza futuro dell'Unione Europea; eppure il Vice-Ministro a 5stelle, peraltro siciliano, insiste: «No, assolutamente no. Perché l’ipotesi che l’attraversamento sullo Stretto non si faccia è l’unica che non è contemplata nel lavoro del pool ministero, che sarà concluso entro la fine dell’anno. Il fatto che non sia nel Recovery significa semplicemente che possiamo consegnare un’opera migliore, con un iter altrettanto rapido e con risorse che abbiamo, anche perché si libereranno con le opere inserite subito nel Piano. Nella legge di bilancio abbiamo inserito 50 milioni per lo studio di fattibilità per due o tre soluzioni. Ci saranno le indicazioni tecniche e arriverà il momento delle scelte della politica. E saranno concertate col Parlamento, in un dibattito pubblico anche nei territori. Partendo da una linea che è chiara: l’opera, non in quanto singola ma nella strategia di sviluppo del Mezzogiorno, per il governo nazionale è strategica».

Noi siciliani che conosciamo il linguaggio dei politici, a sentire il Vice Ministro a 5 Stelle sentiamo di immediatamente dover sospirare "Aspetta e spera ...!".

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