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sabato 26 dicembre 2020

Didattica a distanza. Dall'apprendimento ai banchi con le rotelle (1)

 Il sistema scolastico pubblico dall'Imperatrice Maria Teresa all'Azzolina.

L'insegnamento pubblico è una conquista della contemporaneità. I primi passi in direzione dell'organizzazione della scuola pubblica a beneficio  delle classi popolari cominceranno a muoversi nella seconda metà del Settecento, grazie alla visione "illuministica" della società. 

E' da allora che lo Stato e le sue istituzioni mettono mano o meglio rivisitano l'istruzione superiore in funzione di una politica scolastica aperta al popolo. In Italia i primi provvedimenti vengono varati nella Lombardia dell'Imperatrice d'Austria Maria Teresa. In tutti gli stati europei si scopre via via che il compito di formare le coscienze pubbliche non deve competere solamente alla religione ma anche allo Stato, organismo laico ed autonomo rispetto ai confronti allora piuttosto vivaci fra mondo cattolico e mondo protestante nell'intera Europa Occidentale.

Uno dei primi passi per togliere il monopolio alla Chiesa nell'educazione delle coscienze fu l'abolizione della Compagnia di Gesù  nel 1773.

Le società di allora erano complesse e di non facile approccio in direzione della crescita umana: 1) oltre il 95% della popolazione versava in condizioni miserevoli 2) non esisteva un corpo docente adeguato e distribuito sui territori 3) gli stati non disponevano di risorse ed investimenti sufficienti 4) la didattica era completamente assente 5) mancava la coscienza circa il ruolo civico a cui l'istruzione pubblica doveva mirare 6) spesso i governanti illuministi si trovarono ad essere più progressisti rispetto ai sudditi da "svegliare".

Dalla Rivoluzione francese in poi e nel periodo post-napoleonico, in parallelo alla rivoluzione industriale e  all'accrescersi del ruolo degli stati ai fini del governo della società,  cominciano -con molta gradualità- ad apprezzarsi la coscienza e gli effetti della scolarizzazione  nella dinamica sociale ed economica del vivere civile. Questa crescita umana tuttavia non sarà uniforme sull"intera Europa e nemmeno lo sarà nella penisola italiana.

(Segue)


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