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giovedì 17 dicembre 2020

Realtà baronali. Uno sguardo sulla società siciliana del Seicento: il Natale dei debitori

In Sicilia in pieno Seicento rimase solido il sistema feudale-baronale, mentre altrove (in Europa) cominciava già a consolidarsi il nuovo modello socio-economico capitalistico. 

In vista delle festività di fine anno piace al Blog, piace a IlContessioto, una breve rievocazione su ciò che accadeva nella Terra di Kuntissa in un anno della seconda decina del '600. In realtà accadeva un poco in tutte le terre rurali in cui i Baroni (lontanissimi dal conoscere il mondo dei loro sudditi) manifestavano a modo loro un segno di bontà natalizia verso i sudditi, persino verso i carcerati.

Era un segno di carattere generale sollecitato, stando alle carte archivistiche consultabili in Palermo da chi lo desideri, dal Vicere, che voleva essere (in quei tempi) un atto di cristiana generosità verso i debitori reclusi qui a Contessa nelle carceri baronali che allora insistevano sull'attuale Via Scanderbergh.

In pratica veniva concessa alla locale Segrezia (=l'emanazione locale del Barone) e più specificatamente al giudice locale, la "facoltà", non l'obbligo,  di scarcerare i debitori che non erano riusciti a saldare i loro debiti con la "Segrezia".  Il tutto doveva avvenire mercé plageria de redeundo (=deposito di cauzione) e per un breve tempo predeterminato.

L'iniziativa verosimilmente mirava più a constatare se il carcerato era in condizione di disporre di risorse che come atto di cristiana umanità.

La raccomandazione del Vice-re così recitava: " ... Poichè per le feste della Natività e Pasqua di Resurrezione, si ha per noi et nostri predecessori concesso a tutti li carcerati di onze 500 abasso,  mese uno di redeundo, et desiderando che il simile si faccia per tutte le città e terre, havemo ordinato, che a tutte quelle persone che si retroveranno carcerate di ordine vostro, per debiti di onze 400 abasso, dobbiamo concedere mese uno di redeundo ---". 

L'ordine regio in realtà veniva proposto alle Segrezie delle Terre dai rispettivi baroni in piena discrezione. Avremo comunque modo di ricostruire il mondo degli arbëreshë di Kuntissa durante il lungo periodo baronale.

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