GIORNALE DI SICILIA
CORLEONE
•••A quattro mesi dallo scioglimento del Comune
per infiltrazioni mafiose, sono state notificate le prime informazioni di
garanzia. Tra i destinatari del provvedimento l'ex sindaco Leoluchina Savona,
l'ex assessore alle attività produttive Vincenzo Labruzzo e un funzionario del
Comune. Gli addebiti contestati, l'abuso d'ufficio e il concorso di persone nel
reato, risalgono alla manifestazione «Interfood 2013» e sono emersi dopo le
indagini condotte dagli investigatori del commissariato di Corleone, guidato dal
dottore Filippo Cali.
A essere scelta per la partecipazione alla «Fiera
Internazionale di prodotti tipici» a San Pietroburgo, in Russia, riservata ad
alcune aziende della provincia, fu «una ditta riconducibile a famiglie
mafiose», come si legge nel decreto di scioglimento pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale. Lo stesso ministro dell'Interno Angelino Alfano, nella sua lettera
di presentazione del decreto, così citava in merito alle vicende segnalate dal
prefetto che meritavano una particolare attenzione: «La prima riguarda la
partecipazione a una manifestazione internazionale di una ditta riconducibile
alla criminalità organizzata, il cui titolare ha attivamente sostenuto la
candidatura dell'attuale sindaco. Nell'occasione, la selezione dei partecipanti
- che in adesione alle previsioni di un progetto europeo avrebbe dovuto
riguardare un massimo di venti operatori agroalimentari della provincia - è
stata gestita dall'amministrazione comunale in modo da assicurare la
partecipazione all'evento esclusivamente alla predetta ditta e, per di più, con
oneri a carico del comune. Sulla vicenda è stato avviato un procedimento
penale, in fase di indagini preliminari».
E proprio questo procedimento penale
dovrà far luce sull'episodio che rappresentò uno dei punti principali che mise
la parola fine all'amministrazione Savona. Sembra che la commissione ispettiva
non sia riuscita a reperire alcun fascicolo che trattasse la questione, ma
dall'esame dei pochi atti rintracciati è emerso che tutta la vicenda sarebbe
stata gestita dal Comune in modo da «assicurare» la partecipazione all'evento
alla ditta menzionata, senza l'emanazione di alcun bando o selezione per fare
aderire ditte o aziende del territorio.
Nel maggio 2013, la partecipazione a
San Pietroburgo fu oggetto dell'interrogazione di un consigliere di minoranza,
a cui il sindaco Savona rispose affermando che in Russia furono allestite
mostre per valorizzare Corleone, evidenziando che con l'iniziativa era stato
promosso il nome del paese con pochi soldi (la quota destinata fu di 1.400
euro, n.d.r.). Tesi che sarebbe però stata smentita dalle foto fornite agli
organi inquirenti dal responsabile della Provincia, presente alla
manifestazione: dall'esame di quelle dello stand espositivo, non si rilevò
alcun simbolo, logo o effige del Comune di Corleone.
«Sono serenissima -
dichiara Lea Savona - perché abbiamo partecipato a un avviso pubblico per
promuovere i prodotti del nostro territorio. Se poi ha partecipato una sola
azienda rispetto ad altre, noi non entriamo nel merito delle scelte
imprenditoriali di chi ha aderito e di chi non lo ha fatto». «Il sindaco e la
giunta - conclude la Savona - diedero la disposizione politica agli unici per
accertare l'esistenza dei requisiti per fare partecipare la ditta o meno».
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