GAZZETTA DEL SUD
L'ipotesi di trasferire i precari degli enti
locali alla Resais in attesa della norma nazionale che li stabilizzi non piace
ai sindacati della Funzione pubblica. «Governo ed Ars - si legge in una nota
sottoscritta dai segretari regionali di Fp Cgil Claudio Di Marco e Enzo
Abbinano, di Cisl Fp Gigi Caracausi e Paolo Monterà, di Uil Fpl Enzo Tango e
Luca Crimi - si attivino per approvare subito una norma, concordata con Roma,
che salvi il posto di lavoro di oltre 20 mila precari siciliani».
Il relativo
emendamento, come si ricorda, avrebbe dovuto essere inserito nella legge di
Stabilità approvata l'altro giorno dal Senato, ma non è stato possibile perché
il governo centrale, a causa della crisi in atto, vi ha posto la fiducia,
escludendo, così, ogni possibilità di emendarla. Pertanto, ora, i sindacati
siciliani della Funzione pubblica chiedono «una norma sganciata dalla
Finanziaria 2017 che consenta le proroghe immediate dei contratti e definisca
il processo di stabilizzazione, senza che il futuro di questi lavoratori che
garantiscono servizi essenziali nella pubblica amministrazione, resti
impigliato nel gioco dei partiti, del bilancio, dell'esercizio provvisorio».
Non hanno alcuna fiducia, inoltre, negli interventi sostitutivi annunciati dal
presidente della Regione Rosario Crocetta e, in particolare nella norma da fare
approvare dall'Ars per arrivare entro due anni alla stabilizzazione dei precari
impegnati nella pubblica amministrazione, norma che, oltretutto, in molti
temono possa essere impugnata per incostituzionalità dal Consiglio dei
ministri.
Motivo per cui ieri hanno chiesto un incontro urgente al presidente
della Regione e all'assessore alla Funzione pubblica. Luisa Lantieri. Per il
segretario regionale della Cgil Mimmo Milazzo, «ne lo scenario po litico
nazionale ne il teatrino della politica possono ipotecare il futuro di
lavoratori ai quali le istituzioni devono, non più proroghe, ma stabilizzazione
a tempo indeterminato del rapporto contrattuale».
Una eventuale norma della Regione
siciliana, peraltro, sarebbe in contrasto con una recente legge nazionale non
sono più consentiti, a partire dal prossimo 31 dicembre rinnovi di contratti ai
precari e la stabilizzazione è possibile «solo nella misura dei posti liberi
nelle piante organiche e in base alla copertura economica disponibile».
Non
solo. In attuazione della normativa vigente, i comuni in dissesto o in pre
dissesto dovrebbero licenziare il personale precario.
«La giunta - si legge in
una nota di Crocetta - ha apprezzato un ddl da inserire nella legge di bilancio
regionale da approvare entro dicembre 2016 per la proroga fino al 2018, la
copertura economica e l'obbligo di stabilizzazione per i comuni che possono
farlo». Che si possa approvare, specie dopo l'intervento critico della Corte
dei Conti dell'altro giorno, il bilancio del 2017 entro i termini, sono pochi a
crederci.
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