A Contessa domenica scorsa si sono recati a votare per il Referendum costituzionale poco meno della metà degli aventi diritto: 705 elettori su 1490 iscritti sulle liste elettorali, corrispondenti al 47,32%.
I 700 voti utili (5 sono state le schede bianche e/o nulle) sono stati ripartiti così:
--SI n. 216 (30,85%)
--NO n. 484 (69,15%)
L'elettorato contessioto non si è quindi discostato da quello meridionale. E, riteniamo di poter dire, nemmeno qui -in questo lembo dell'isola- ha influito il testo costituzionale in se che veniva proposto per la modifica, bensì il ruolo prioritario (e dell'astensione e del voto per il NO) l'ha avuto l'avversione verso un governo composto da gente incompetente e disinteressata nei confronti del Paese (unico fra quelli dell'Occidente) il cui PIL resta a livelli inferiori alla crisi del 2007/2008.
Il Meridione, ad esaminare i dati referendari e l'umore della gente, attende i partiti "disincarnati rispetto ai problemi della gente" al prossimo passaggio elettorale, le elezioni politiche.
Molti hanno la sensazione che i veri portatori d'acqua verso i "populisti" e "gli anti-sistema" siano proprio i politicanti da quattro soldi che da qualche decennio governano, alternandosi.
I livelli di corruzione dell'Italia non hanno paragoni in tutto l'Occidente.
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