Quella dei fantocci che vengono dati alle fiamme a conclusione dei Vespri dedicati all'Immacolata, il 7 dicembre, è una tradizione che affonda le origini verosimilmente nel tardo '600.
Ignazio Buttitta scrive in un suo libro "I fantocci dati alle fiamme per l'Immacolata a Caltabellotta e a Contessa Entellina -centri non distanti fra loro, appartenenti, rispettivamente, alle provincie di Agrigento e Palermo- assumono l'esplicita identità del demonio, ovvero del "negativo assoluto".
"A Contessa, la sera della vigilia della festa, presso la chiesetta dedicata a San Rocco, si effettua il rogo dei Diavuli, fantocci costituiti da vecchi abiti imbottiti di paglia. I fantcci tradizionalmente sono due, ma, in realtà, il loro numero varia di anno in anno" (I. E. Buttitta 1999: 105).
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