LA SICILIA/Catania
I conti ancora non quadrano e la giunta
regionale, presieduta da Rosario Crocetta, è stata ulteriormente rinviata alle
ore 16 di oggi. L'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, e il ragioniere
generale, Salvatore Sammartano, sono tornati nei loro uffici per rivedere, voce
per voce, le poste di bilancio. Secondo indiscrezioni, all'appello
mancherebbero 110 milioni per i braccianti della forestale e dell'antincendio
che potrebbero essere compensati con i 127 milioni di risparmi ottenuti sul
fondo sanitario che, però, potrebbero essere utilizzati per migliorare le
tecnologie in dotazioni agli ospedali ed ai poliambulatori.
Sarebbero, invece,
confermati i 340 milioni di euro destinati ai comuni più 115 milioni per gli
investimenti. Sarebbe stato decurtato di 8 milioni di euro il fondo per
l'obbligo formativo che da 26 milioni sarebbe stato ridotto a 18 milioni di
euro. Il bilancio di previsione per il 2017 sarebbe una sorta di fotocopia di
quello del 2016.
Anche per il prossimo anno, lo Stato ha riconosciuto alla
Sicilia 1,4 miliardi di euro sulla riscossione dei tributi. Però, nel 2017 ci
saranno maggiori spese, a causa dei mutui stipulati dalla Regione nel 2016, Ma
la partita più importante riguarda la proroga fino al 31 dicembre del 2018 dei
contratti dei precari degli enti locali, compresi quelli dei comuni in dissesto
finanziario, che, in assenza di una deroga nazionale, potrebbe essere a rischio
impugnativa.
La seduta della giunta di oggi, dovrebbe essere quella risolutiva:
lunedì i documenti contabili dovranno essere trasmessi all'Ars per consentire
l'avvio dell'iter parlamentare. L'approvazione dovrebbe avvenire entro il
prossimo 31 dicembre, per evitare il ricorso all'esercizio provvisorio. Che per
il presidente della Regione, Rosario Crocetta, rimane l'obiettivo principale.
Intanto ieri, Crocetta, per evitare che si diffondessero notizie non veritiere
sul progetto che prevede l'occupazione biennale degli ex sportellisti, ha
detto: «Voglio rassicurare i lavoratori che il governo sta predisponendo un
progetto biennale per l'occupazione di tutti i lavoratori ex sportellisti multifunzionali».
Ed ha aggiunto: «Tale progetto si articolerà in due tranche. La prima, partirà
immediatamente con un impegno di spesa di 35 milioni, che copriranno 6 mesi di
lavoro; la seconda, partirà allo scadere del primo progetto per ulteriori 18
mesi di durata, con relativo impegno di spesa di 90 milioni di euro. Tali
somme, non sono iscritte in bilancio di previsione perché si tratta di 35
milioni di somme residue già disponibili che verranno impegnate entro il 31
dicembre e, per 90 milioni del fondo sociale europeo, non necessita
l'iscrizione in bilancio, ma un semplice atto di giunta». Per il segretario
generale di Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo, «vanno resi immediatamente
cantierabili e spesi nel 2017, i quasi cinque miliardi di euro che sono già
stati autorizzati dal Cipe per opere in Sicilia e pubblicati il 14 novembre
sulla Gazzetta ufficiale. Il come non ci interessa, ci interessa che ripartano
i cantieri e che sia creata occupazione». Milazzo ha ricordato che «la Sicilia
ha un tasso di disoccupazione del 21,9%, i giovani senza lavoro superano il
56%, un siciliano su due è definito povero dall'lstat.
La situazione è
esplosiva e così si spiega il voto del 4 dicembre».
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