··· L'intenzione di tagliare la spesa sui
forestali per ottenere risparmi in Finanziaria è durata poco. Si è subito
affievolita di fronte ai primi venti di guerra di sindacati e lavoratori. Il
governo regionale ha infatti sbloccato l'aggiornamento delle graduatorie che
consentirà ai 23 mila operai di ottenere delle progressioni di carriera. E
addio a un risparmio stimato sui cinque milioni già nel primo anno.
«Vorrà dire che bisognerà trovare queste risorse
da un'altra parte» commenta l'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, alle
prese con una delicatissima trattativa con Roma per ottenere 500 milioni
necessari a chiudere il bilancio. Somme che il governo nazionale erogherà solo
a fronte di tutta una serie di riforme promesse dalla Regione che si dovrebbero
concretizzare in 450 milioni di euro di risparmi. Dunque la coperta è
cortissima e cancellare un provvedimento dal valore anche di soli 5 milioni non
è cosa da poco. Nello specifico, sul settore dei forestali, l'intervento
inserito in Finanziaria prevede il blocco del turn over: in pratica oggi i forestali sono suddivisi in varie
graduatorie in base al numero di giornate di lavoro svolte ogni anno. Ogni
volta che uno di loro va in pensione, viene sostituito da chi è primo in
graduatoria nel bacino inferiore, che cosi ottiene uno «scatto». Alla fine per
ogni lavoratore che lascia il bacino, la Regione risparmia 78 giornate di
lavoro, il numero minimo svolto dai forestali. Bloccando il turn over, invece, il risparmio può
salire a 101, 151 o 312 giornate l'anno. In base al numero di operai che
mediamente va in pensione ogni anno, la Regione sperava di risparmiare circa 5
milioni il primo anno. Tral'altro in attesa dell'approvazione della
Finanziaria, gli uffici provinciali del Lavoro avevano sospeso l'aggiornamento
delle graduatorie bloccando le progressioni di carriera: in pratica, questo il
ragionamento degli uffici, sarebbe stata un'operazione economicamente dannosa
se fosse stato approvato il turn over in
Finanziaria e nel frattempo i forestali avessero ottenuto l'avanzamento. C'era
stata proprio una precisa direttiva della dirigente a capo dei Centri per l’impiego
che aveva invitato a rallentare le procedure pur nel rispetto dei tempi
previsti dalla legge. I sindacati sono però insorti. Fiai Cgil, Fai Cisl e Uila
Uil hanno incontrato l'assessore regionale allo Sviluppo Agricolo, Antonello
Cracolici e l'assessore al Lavoro, Gianluca Miccichè e hanno incassato due
successi su due: Cracolici ha promesso di congelare il provvedimento sul turn over annunciando una riforma del
settore che dovrebbe essere pronta a marzo, Miccichè ha invece promesso che il
prossimo 15 febbraio gli uffici pubblicheranno le graduatorie aggiornate di
tutte le province. I confederali si sono spinti avanti e hanno messo a
disposizione dei lavoratori dei moduli per chiedere al governo regionale di far
recuperare le giornate di lavoro non svolte lo scorso anno per carenza di
fondi. Un'operazione che gli stessi sindacati ritengono comunque difficile per
un problema finanziario: nonostante in dieci anni il numero della platea sia
sceso da 35 mila a poco più degli attuali 23 mila, il costo lo scorso anno è
arrivato a 280 milioni. Somme che per il 2016 non sono tutte disponibili. Il
governo attingerà quindi a fondi comunitari o da avanzi di altri capitoli, ma
ulteriori concessioni al momento appaiono improbabili agli stessi sindacati.
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