N. 4
L'organizzazione territoriale degli enti locali albanese è ripartita in Comuni o Municipalità e in
Regioni/Prefetture, secondo la legge del 2000.
L’unità amministrativa elementare è rappresentata dai Comuni (dizione valida per i centri minori) e
dalle Municipalità (dizione valida per i centri urbani).
I Comuni sono 309 e raggruppano nella stessa circoscrizione amministrativa i villaggi insistenti su un determinato ambito territoriale.
Le Municipalità, 65 in tutto, invece, tendono a
corrispondere ai maggiori nuclei urbani.
Organi rappresentativi di queste
unità amministrative sono i Consigli i quali sono eletti ogni tre anni con
elezioni universali dirette. Organo esecutivo del Comune o del Municipio è
il Capo del Comune o del Municipio (il Sindaco) che viene eletto
direttamente con le stesse modalità del Consiglio.
Le Regioni costituiscono il secondo livello del governo locale. Esse
rappresentano un’unità territoriale - amministrativa composta da Comuni e
Municipalità con legami geografici, economici e culturali e accomunati da
interessi simili.
Le subdivisioni delle Regioni sono denominate Distretti.
I Distretti sono passati da un numero di 26, fino a circa metà
del 1992, a un numero di 36 attuali, ridefinendo le loro circoscrizioni
territoriali sia per avvicinare l’amministrazione pubblica ai cittadini sia per
rendere l’organizzazione statale più efficace e adatta alle specificità locali.
Tiranë ha assorbito in qualità di
città capitale e sede del Governo, la Municipalità di Tiranë, che ha per questa ragione uno status
speciale regolamentato da un’apposita legge.
Per rendere più agevole la gestione
di Tiranë, centro della vita politica e culturale del paese,
essa è stata ripartita in 11 Minimunicipalità, con organizzazione simile a quella
di un Municipio e con organi eletti direttamente dal voto popolare.
Le
Regioni sono 12 e sono territorialmente articolate con tre o quattro circoscrizioni ciascuna.
Il Consiglio dei Ministri nomina i Prefetti, suoi rappresentanti in ogni Regione.
I Distretti sono sotto-unità delle Regioni. In essi le
Regioni possono costituire diversi organi per fornire i servizi. Esso rappresenta anche il livello territoriale minimo nel quale il
Governo Centrale può estendere le sue iniziative.
Nei Distretti, e in particolare nei loro capoluoghi, risultano ubicati gli
uffici del catasto, quelli dell’amministrazione finanziaria e giudiziaria,
nonché le Camere di Commercio e gli uffici di molti altri enti fornitori e
gestori di servizi a livello sovracomunale.
Coincidono con essi anche le
circoscrizioni dei tribunali di primo grado.
L’organo rappresentativo della Regione è il Consiglio della Regione
che è costituito dai rappresentanti dei Comuni e delle Municipalità in
proporzione al numero degli abitanti.
I Capi dei Comuni e delle
Municipalità sono di diritto membri del Consiglio Regionale.
Le Regioni sono titolari di funzioni proprie che consistono nello
-sviluppo e
l’attuazioni delle politiche regionali
-armonizzazione con le politiche
nazionali a livello regionale
-funzioni definite dalla legge dello Stato
Le Regioni possono svolgere inoltre le funzioni a loro delegate dai
Comuni o dalle Municipalità o anche dal Governo Centrale in seguito ad
accordi.
Sia le Regioni che i Comuni o le Municipalità sono dotati di un proprio
bilancio finanziario, ma, le entrate più cospicue sono quelle di
natura derivata (trasferimenti statali destinati a scopi e servizi specifici)
mentre solo una piccola parte è costituita da entrate proprie.
I principali
tributi locali sono rappresentati da
-tasse per lo smaltimento dei rifiuti solidi
urbani,
-per l’esercizio delle attività commerciali
-imposte per
l’affissione di manifesti pubblicitari e sulle insegne
-imposte
sull’occupazione dei suoli e sulle nuove costruzioni.
Ne deriva, quindi, che la gran parte delle decisioni venga assunta a livello di Governo Centrale, demandando agli enti territoriali
soltanto un compito meramente esecutivo.
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