IL TERRITORIO
La sovranità implica che lo stato eserciti il supremo potere di comando in un determinato ambito spaziale, in modo indipendente da qualsiasi altro stato.
La precisa delimitazione del territorio è condizione essenziale per garantire allo Stato l'esercizi della sovranità e per assicurare agli Stati l'indipendenza reciproca.
Oggi tutta la terraferma, ad eccezione dell'Antartide, è divisa tra Stati. Perciò il diritto internazionale ha elaborato un corpo di regole che servono a delimitare l'esatto ambito territoriale di ciascuno Stato. Secondo queste regole il territorio è costituito da:
--Terraferma: porzione di territorio delimitato dai confini, che possono essere naturali o artificiali. Di regola i confini sono delimitati da Trattati internazionali.
--Acque interne comprese entro i confini.
--Mare territoriale: fascia di mare costiero interamente sottoposta alla sovranità dello Stato. Prima era di 3 miglia, cioè la gittata massima del cannone, ora è di 12 miglia marine. Questo è il limite del mare territoriale riconosciuto dall'Italia, come prescrive l'art. 2 del Codice della Navigazione. Si tratta però di una regola non accettata da tutti gli Stati, alcuni dei quali rivendicano una maggiore estensione del lor mare territoriale.
--Piattaforma continentale; è costituito dal cosiddetto zoccolo continentale, cioè da quella parte di fondo marino di profondità costante che, più o meno esteso, circonda le terre emerse prima che la costa sprofondi negli abissi marini. Gli Stati possono riservare a sè l'utilizzazione esclusiva delle risorse naturali estraibili dalla piattaforma continentale, purchè sia assicurata la libertà delle acque. Specialmente lungo la riva del continente, lungo circa 200 km da dove il mare è poco profondo circa 100 m (dove ad esempi si possono mettere le piattaforme petrolifere).
--Spazio atmosferico sovrastante.
--Navi e aeromobili battenti bandiera dello Stato, quando si trovano in spazi non soggetti alla sovranità di alcuno Stato.
--Sedi delle rappresentanze diplomatiche all'estero.
La dottrina giuridica ha sempre ribadito come il territorio sia coessenziale allo Stato.
Lo Stato moderno ha perduto il controllo di alcuni fattori presenti sul suo territorio e la possibilità che tali fattori superino, in entrata o in uscita, i confini non dipende, in tutti i casi, dalla sua volontà. Ad esempio nel mercato unico europeo, in cui hanno trovato piena attuazione la libera circolazine delle merci, dei capitali, dei servizi e delle persone tra gli Stati della UE.
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