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«La verità è che neppure le banche ci vogliono più prestare i soldi. Sa una
cosa? È scaduto il servizio di tesoreria e ho dovuto fare la gara per
riassegnarlo: per la precisione l'abbiamo già fatta due volte e in entrambi i
casi non si è presentato alcun istituto»: Corrado Calvo, sindaco di Rosolini,
allarga le braccia e si dice pronto «a una protesta eclatante».
A Rosolini le
buste paga non arrivano più: «Mi servono 500 mila euro al mese per pagarle
commenta ancora Calvo - e non li abbiamo proprio. Avevamo una scopertura
bancaria di 5 milioni e l'abbiamo usata tutta nel 2015.
A dicembre ho pagato il
personale grazie a un prestito a tassi vergognosi. Le banche temono che i
Comuni falliscano e non sono più disposte a rischiare».
A Rosolini la
situazione si fa difficile: «Abbiamo un debito con le società che erogano
l'energia elettrica nelle scuole che ammonta a 914 mila euro. Abbiamo dovuto
cambiare tre gestori perché nessuno ci rinnovava il contratto...» conclude il
sindaco Calvo.
Al Comune di Pachino va anche peggio: «Non pago gli stipendi da
novembre - commenta il sindaco Roberto Bruno - e la situazione si sta facendo
calda. La tensione cresce ogni giorno e si va incontro a proteste molto dure. Ho
detto ai dipendenti che bisogna fare fronte comune per ottenere quello che ci
spetta oppure si fallisce tutti insieme».
L'Anci segnala che in circa la metà
dei Comuni oltre ai ritardi nel pagamento degli stipendi sono stati registrati
problemi nel garantire servizi pubblici «come l'assistenza ai disabili psichici
nelle comunità alloggio».
A Contessa Entellina il sindaco Sergio Parrino ha
dovuto fermare gli stipendi ai 10 dipendenti già a settembre scorso e in più
recentemente «è stato necessario interrompere il servizio di assistenza agli
anziani».
Il piccolo Comune palermitano è il caso tipico di tagli a incastro:
«Soffriamo dei mancati pagamenti della Regione -commenta Parrino -. Ma c'è un
altro problema: lo Stato per noi ha stimato un incasso di Imu agricola pari a
460 mila euro all'anno. È un calcolo puramente statistico mentre la realtà è
che l'incasso non va oltre i 300 mila euro. Eppure sulla base delle sue stime,
lo Stato ha ridotto i finanziamenti ordinari pensando di compensare con questa
tassa. Il risultato è che abbiamo perso su due fronti: i trasferimenti statali
e gli incassi dell'Imu agricola».
GIA. PI.
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