Frange del mondo berlusconiano a guidare i forconi
Nei giorni
scorsi Raffaele Lombardo, pressato dalle proteste che dilagavano in più angoli
della Sicilia, è andato a Roma. Qualcuno si è chiesto che ci va a fare ? Se il
90% degli argomenti che costituiscono la piattaforma degli scioperanti
ricade nelle competenze dello Statuto Siciliano, perché Raffaele Lombardo è
andato a Roma ?
Qualcuno ha risposto che il viaggio a Roma di
Lombardo a Roma era corrispondente ai viaggi a Bruxelles che ricorrentemente fa Mario
Monti.
Se così veramente dovessero stare le cose ed avendo Mario Monti appreso la lezione che
continuamente viene impartita a Bruxelles, dove ad ogni viaggio gli verrebbe chiesto: “Avete
rimesso le carte a posto?”, il premiere, con la sua flemma tutta inglese avrà posto a Raffaele Lombardo la seguente domanda: “Hai sistemato le carte, hai fatto il taglio della
spesa regionale parassitaria ?”.
In cosa consiste l'allusione ? Non c’è dubbio:
-agli otto miliardi di fondi europei 2007-2013 non
utilizzati e di cui finora risultano impegnati solamente il 7 o l’8%.
-all’eccesso di spesa corrente, rispetto agli investimenti,
del bilancio regionale.
Ad affrontare
le relative questioni dovrà essere la Regione (a Statuto Speciale) in forza delle immense attribuzioni istituzionali che su di essa ricadono.
Esistono però problemi infrastrutturali
strategici su cui a non avere le
carte a posto è lo Stato.
Nel Meridione il reddito medio pro-capite è pari al
60% di quello medio degli italiani, le infrastrutture civili (strade, ferrovie,
ospedali etc.) sono del 40% carenti rispetto alla media dell'intero paese. In Sicilia le
famiglie sotto il livello di povertà sono il doppio della media del paese.
Nel Meridione il grado di fiducia nei politici
(politicanti) è inesistente, anche se bisogna riconoscere che nel resto del paese
la situazione non è migliore, con i tanti scilipodi che vengono fuori con l'attuale legge elettorale.
Conclusione
La situazione qui, nel Meridione, è grave ma
ribellismo, demagogia e populismo pur essendo sintomi di malessere sono in ogni
caso soluzioni errate e miopi.
Forse dovremmo iniziare a selezionare
rappresentanti che rispecchino la realtà sociale. Dovremmo, in Sicilia,
cominciare ad essere consapevoli che quando ci rechiamo alle urne –ad ogni livello-
dobbiamo scegliere personaggi di cui si abbia contezza di probità, serietà, onestà e
competenza; continuare a votare chi viene segnalato da notabili che reggono le
storiche reti clientelari significa comportarsi come nel periodo (poi non così lontana) in
cui il potere si reggeva sulla catena galantuomini-mafiosi-baroni.
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