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sabato 7 gennaio 2012

L'Italia non ha una cultura di sinistra europea

Dal primo gennaio è entrato in vigore il nuovo regime pensionistico.
Alla base di esso -ci viene spiegato-, c'è l'aumento della durata della vita media nonchè la dinamica tra la popolazione attiva (la gente che lavora) e la popolazione inattiva (gli odierni pensionati).
Alla base, inoltre c'è -e non bisogna dimenticarselo- il malgoverno che da sempre, e comunque da dieci anni, ci è stato  somministrato dai piccoli uomini che ci sono sempre ritenuti grandi uomini. Non bisogna avere esitazione a definire incompenti sia i governi di Romano Prodi che quelli di Silvio Berlusconi.
L'unica loro bussola in questi anni è stata la demagogia piuttosto che la seria guida del paese. Prodi, incalzato dai demagoghi alla Bertinotti, rinveniva 'tesoretti' inesistenti e li distribuiva in previsione delle tornate  elettorali; Silvio Berlusconi era invece preoccupato solamente di curare gli "affari suoi" e del suo impero economico aziendale.
La riforma delle pensioni, per essere noi italiani quanto meno allineati con quanto avveniva nel resto dell'Europa, andava fatta almeno dieci anni fà.
Perchè ?
La gente pensa, errando, che la pensione che oggi riceve dall'Inps o dall'Inpdap sia il frutto dei contributi versati durante gli anni della propria vita lavorativa; pensa, sostanzialmente,  che quei contributi siano stati proficuamente impiegati  o investiti e che -di conseguenza- si siano rivalutati di anno in anno e, adesso che è arrivata l'età pensionistica, le competa di godere il frutto di ciò che era stato accontonato e rivalutato. Ed invece non è affatto così !
Il sistema pensionistico è fondato su presupposti molto differenti, infatti.
Tutti i lavoratori che oggi pagano i contributi previdenziali, sia che sia vigente il sistema retributivo o contributivo,  non fanno altro che garantire la pensione a coloro che hanno cessato di lavorare, e quindi di produrre ricchezza.
La popolazione attiva (i lavoratori di oggi) provvedono con i loro contributi mensilmente trattenuti sulla busta paga a mantenere la popolazione inattiva (gli odierni pensionati).
Ciò significa che i giovani di oggi, quando hanno la fortuna di lavorare, pagano le pensioni dei loro genitori pensionati. Genitori spesso egoisti che sono andati in pensione a 45, 50, 55, 60 anni.
In pratica le nuove generazioni hanno pagato finora ricche pensioni a chi ancora sarebbe stato in condizione di automantenersi.
Un sistema vergognoso che i nostri politicanti (di pseudo sinistra e di destra individualista) hanno consentito che esistesse e prosperasse fino a pochi giorni fà (basta pensare che la Regione Sicilia ha vietato ai quarantenni di andare in pensione per assistere un parente appena la settimana prima di Natale).
Non è vera sinistra quella che ha consentito che i lavoratori devono mantenere con pensioni talvolta consistenti chi lavoratore non lo è più pere propria scelta a 45, 50, 55, 60 anni.
Questa è una sinistra del cavolo ! Questo è populismo di destra, non sinistra solidale !
La sinistra -in altre parti del mondo-  si batte per la Giustizia sociale non per le pensioni parassitarie a chi può e deve lavorare finchè è in condizione di farlo.
Un sistema così vergognoso ha potuto funzionare con l'indebitamento pubblico, che in Italia ha raggiunto livelli oggi insostenibili.
Ne stiamo infatti pagando i conti !
I giovani restano infatti disoccupati fino a 30 e talora fino a 40 anni perchè il paese, l'Italia, deve pagare interessi pari a 90 miliardi di euro per far fronte agli interessi passivi sul debito che ha consentito a tante persone di andare in pensione a 45, 50, 55, 60 anni di età. L'Italia che paga simili entità di interessi sul debito è ovvio che non può destinare che risorse irrisorie per gli investimenti e per lo sviluppo economico, per l'occupazione dei nostri giovani.
Chi scrive queste righe ritiene di essere un uomo che si riconosce nei valori della Sinistra; di certo non nella Sinistra dei demagoghi e degli ignoranti. Quella Sinistra  che ha contribuito -congiuntamente alla destra berlusconiana- a rovinare il futuro delle giovani generazioni. Nel Meridione i giovani quasi quarantenni, privi di lavoro, sono infatti indirizzati a fare i politicanti senza mestieri, per colpa dei governi incapaci degli ultimi lustri.
Coloro che oggi hanno 30 anni, e che sono oggi ancora senza lavoro, dovranno -con la nuova normativa necessariamente drastica varata da Mario Monti- cessare di produrre a 70 anni e dovranno andare in pensione con pochi soldi (sistema contributivo). Ulteriore ingiustizia -questa- da imprevidenza di chi ci ha portato all'attuale situazione.
Quello creato -e pare ancora difeso- dalla pseudo Sinistra italiana è proprio un grande progetto ! Un progetto che invece di invogliare il lavoro promette la pensione a chi dovrebbe lavorare.
Escludo -volutamente- di contrastare l'azione della destra perchè è ovvio che essa non si preoccupa del 'mondo del lavoro'; escludo di annoverare nel disastro attuale la destra perchè per me è scontato che alla Destra non importi un bel nulla del sistema pensionistico di chi vive di lavoro. E' scontato che la previdenza avrebbe dovuto essere un settore protetto e tutelato da una Sinistra non miope.
La Destra si occupa di ben altri disastri a carico del paese: cricche, affarismo, P3, P4, appartamenti conseguiti all'insaputa del beneficiario ed altro ancora.
Ciò che manca in Italia è la cultura di Sinistra.

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