Non è una novità che la Grecia stia molto male, non sia in salute.

Questa che potrebbe apparire, ed è, una strana ipotesi arriva comunque dopo che il Parlamento di Atene ha bocciato, pochi giorni fà,
una proposta di ampliare .... gli orari delle farmacie.
Ovviamente sono gli aspetti maggiori del
risanamento ellenico a restare carenti:
-scarsi successi contro l’evasione
fiscale,
-ritardi nel liberalizzare le professioni,
-ostacoli alla vendita delle
aziende pubbliche.
Tutte cose che noi italiani capiamo al volo e che da decenni e decenni ci trasciniamo appresso. Tutte cose a cui probabilmente l'indole mediterranea non è portata. In Grecia questa indole è ancora più consistente per la sua contiguità al tradizionale Levante, quel mondo lento, misterioso, dove ogni cosa, ogni concetto ha mille facce.
I tedeschi molto probabilmente sono esasperati dalla mentalità mediterranea e non fanno nulla per comprenderla; però è chiaro che fra i paesi partner dell'Europa non può esistere alcuna ipotesi di commissariamento; come non è immaginabile un commissariamento degli inetti e parassitari 90 parlamentari che siedono all'Assemblea Regionale Siciliana, a Palazzo dei Normanni. Non si tratta infatti di calare dall’esterno qualcuno che decide; si tratta di saper e volere attuare le decisioni prese. Se gli uffici tributari greci non sono capaci (ma molto più probabilmente non vogliono) scovare gli evasori, certo non diventerebbero bravi se glielo ordinasse un commissario tedesco, olandese o filandese. Se alla gente di Palermo, di Catania o Siracusa piacciono i modi di fare alla Lima, Cuffaro, Lombardo non ci sarà commissario trentino, valdostano o ligure che cambiera la testa ai siciliani.
I tedeschi molto probabilmente sono esasperati dalla mentalità mediterranea e non fanno nulla per comprenderla; però è chiaro che fra i paesi partner dell'Europa non può esistere alcuna ipotesi di commissariamento; come non è immaginabile un commissariamento degli inetti e parassitari 90 parlamentari che siedono all'Assemblea Regionale Siciliana, a Palazzo dei Normanni. Non si tratta infatti di calare dall’esterno qualcuno che decide; si tratta di saper e volere attuare le decisioni prese. Se gli uffici tributari greci non sono capaci (ma molto più probabilmente non vogliono) scovare gli evasori, certo non diventerebbero bravi se glielo ordinasse un commissario tedesco, olandese o filandese. Se alla gente di Palermo, di Catania o Siracusa piacciono i modi di fare alla Lima, Cuffaro, Lombardo non ci sarà commissario trentino, valdostano o ligure che cambiera la testa ai siciliani.

Auguriamoci allora che noi italiani possiamo
riuscire dove la Grecia, a quel che pare, non vuole nemmeno provare.
Forse l’Italia, come altre volte in passato, sotto un pesante vincolo esterno sta riuscendo a reagire bene. Ma per ridurre la profondità della situazione economica che ci investe occorre prima di tutto che la consapevolezza del baratro a cui ci ha portato la classe dirigente del paese sia diffusa fra molti.
Forse l’Italia, come altre volte in passato, sotto un pesante vincolo esterno sta riuscendo a reagire bene. Ma per ridurre la profondità della situazione economica che ci investe occorre prima di tutto che la consapevolezza del baratro a cui ci ha portato la classe dirigente del paese sia diffusa fra molti.
Classe dirigente quella di questi ultimi decenni formata non solo di berlusconiani ma di veltroniani, casiniani (o meglio casisinisti), dalemiani ed altri simili. Tutta gente capace affollarsi davanti ai microfoni televisivi, di dire nulla ed di mostrare sottobraccio chili di giornali.
Tutta gente amante delle parole a vuoto, delle parole inutili. Tutta gente che (non scordiamocelo) ha raccolto milioni di consensi elettorali, però. Segno che gli italiani in loro, purtroppo, si rispecchiano.
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