All'Assemblea Regionale esiste un solo deputato che sta conducendo la battaglia per ridurre i costi "pazzeschi" della politica in Sicilia, Giovanni Barbagallo.
Uno su novanta; è scontata che non potrà ottenere nulla, perchè gli ottantanove, compresi quelli del gruppo a cui aderisce, lo ritengono un opportunista che, per farsi propaganda, opera ai danni loro.
Siamo in Sicilia e quindi nessuno immagini che qui valga la logica di ogni parte del mondo. Ciò che la cultura illuministica, le Università, i libri ci trasmettono qui, da noi, non hanno senso; non per nulla qui da noi esiste la mafia.
La "casta" dei politicanti, come i latifondisti di una volta, come i baroni di un tempo, in Sicilia, sono intoccabili, sono parassiti e sono pure intoccabili nei loro guadagni.
Barbagallo non solo non toillera che i suoi colleghi, che in Assemblea ci vanno -quando ci vanno- due giorni la settimana guadagnino €. 20.000,oo al mese, ma non tollera nmemmeno che gli assessori non-parlamentari guadagnino quanto un parlamentare ed in più incassino lo stipendio loro specifico. Non sono parlamentari ma incassano lo stipendio come se lo fossero.
Dice: «l'estensione dell'indennità dei deputati regionali anche agli assessori regionali, cosiddetti tecnici, è assolutamente fuori luogo, sia perché non sono stati legittimati dal consenso popolare, ma soltanto nominati, sia perché l'indennità aggiuntiva di funzione, pari a 5.149,46 euro è assolutamente sufficiente per svolgere il loro mandato. Tale compenso si aggiunge, tra l'altro, alla macchina blu, alle spese per la segreteria e ad altre somme per consulenze e rappresentanza».
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