La Regione Sicilia non ha un soldo in cassa, però nelle leggi
scrive di poter disporre di coperture finanziarie infinite:
la regione dei furbi
Ci sono dei mesi dell’anno in cui la Regione Sicilia non dispone di un euro
in cassa. Periodi in cui esistono problemi per poter pagare le retribuzioni.
Eppure le poche leggi che escono da Palazzo dei Normanni (poche, perché i 90
inquilini non possono farsi venire l’ernia per eccesso di fatica) disinvoltamente
individuano la copertura di spesa indicando con precisione dove attingere
finanziamenti.
Lombardo, il presidente della Regione, ovunque si rechi non lesina promesse
di intervenire. Osservandolo nell’eloquio non si può fare a meno di pensare
allo zio d’America.
Recentemente il Commissario dello Stato, prefetto Carmelo Aronica, ha
impugnato, quasi sistematicamente, tutto ciò che i nostri 90 “chiacchieroni”
hanno “con fatica e sudore” prodotto. Ultime leggi impugnate sono le due norme
relative alla stabilizzazione dei precari e al rifinanziamento del credito
d’imposta per le aziende.
Il Commissario, cogliendo il clima di serietà che arriva dal governo Monti,
ha sollevato il velo sull’imbroglio che da lungo tempo pesa sul bilancio
regionale.
I 90 “benestanti da €. 20.000,oo mensili” quando varano le leggi -che dovrebbero
interessare i siciliani- sapendo di avere devastato la finanza dell’isola ormai
da gran tempo, usano una espressione che, a loro giudizio, dovrebbe dare
copertura finanziaria.
Essi, i 'benestanti' dell'isola, i 90, tutte le leggi, per quanto attiene la copertura, le fanno gravare sull’avanzo
di amministrazione e sui residui attivi; una posta contabile che serve a
far quadrare i conti, ma che non è vera sostanza,
non ha vera solidità. Anche perchè la regione non sa far rientrare i suoi crediti.
Tanti sono gli esperti che giudicano, ormai, il bilancio regionale come un
documento truccato, e non da ieri da molti, molti, anni; esso non rappresenta
e non espone le vere poste fra le entrate.
A dissipare questo grave dubbio dovrebbe essere l’assessore Armao, egli avrebbe dovuto spiegare cosa contenga l’avanzo.
A dissipare questo grave dubbio dovrebbe essere l’assessore Armao, egli avrebbe dovuto spiegare cosa contenga l’avanzo.
I ’90 lavoratori benestanti” sono insorti per l’audacia del Commissario
governativo che ha osato impugnare il frutto del loro “sudore”. Minacciarono, dopo l'impugnativa, di
rivotare e pubblicare le leggi –fregandosene del giudizio del Commissario-.
Ovviamente era una esibizione da commedia, a parole; nei fatti i nostri “benestanti” sanno che la Regione
Sicilia è al collasso e ad agitare troppo le braccia e a gridare ad un certo
volume di voce si rischia di scoprire davvero il coperchio e si rischia di far
conoscere la puzza in giro.
L’avere dichiarato ai quattro venti che le leggi impugnate sarebbero state
ugualmente pubblicate è servito solamente a gettare fumo negli occhi ai
malcapitati e sfortunati precari-raccomandati da un governo demagogo formato
da un PD siciliano sbandato ed in preda a famelica fame di poltrone e dal
partito di Raffaele Lombardo che somiglia tanto al partito di altri tempi della
Sicilia, il limiano-cuffariano.
Finché Governo Lombardo e
maggioranza a sostegno Pd continuano a sperperare i nostri soldi pagando
inutili stipendi, nessuna azione di sviluppo potrà essere intrapresa. Nessun
investimento sarà realizzato in Sicilia.
Da noi occorre tagliare la spesa improduttiva.
E' inutile girarci attorno. Il dilemma è: pagare stipendi o cofinanziare l’apertura dei cantieri
insieme ai fondi europei e statali? Aprendo i cantieri, i dipendenti regionali
in esubero potrebbero andare a trovare colà occupazione.
La ripresa dell’economia siciliana, oltre che con la costruzione di
infrastrutture, passa anche attraverso gli appalti per la sistemazione
idrogeologica del territorio, ma anche per nuovi progetti nella green economy,
che potrebbe dare solo in Sicilia uno sfogo ad oltre 10.000 persone.
Passa per un grande progetto di sviluppo del turismo, anche attraverso
l’utilizzazione economica dei beni archeologici, paesaggistici e culturali.
Passa attraverso l’attrazione d’investimenti di gruppi internazionali a
condizione che si garantisca loro il rilascio di autorizzazioni e concessioni
in 30 giorni.
Non ci può essere sviluppo della Sicilia facendo i “furbi”, ossia i mascalzoni
che truccano i conti e danno al mondo l’immagine dei siciliani “persone
inaffidabili”.
L’attuale governo, che piace da impazzire al PD dell’isola, è nella medesima
linea degli ultimi decenni: limiani-cuffariani-lombardiani. La cosa che non
riusciamo a capire è: come mai in Sicilia possa esistere un Pd così
squalificato ? Un PD che ha difficoltà a candidare la Borsellino a sindaco di Palermo ?
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