Sicilia
Le elezioni regionali in Sicilia sono vicine. Troppi sono i segnali perché chi segue la politica non si accorga.
1) Il governo Draghi per bocca del ministro Giovannini ci fa sapere che sono stati stanziati 50milioni di euro per studiare la fattibilità del ponte sullo stretto di Messina. Finora di studi sull'inimmaginabile ponte, nel tempo, ne sono stati collezionati per oltre un miliardo di euro. Ma le elezioni sono sempre più vicine e quindi bisogna ....
2) Il PD dopo i disastri Crocetta-Montante e compagni sa bene che non riuscirà a giocare alcuna partita. Ed infatti nessuno sa se esista o meno una pseudo Sinistra in Sicilia e se a Sala d'Ercole vi siano uomini targati PD.
3) il gioco quindi in assenza effettiva del Pd, ci pare, si svolga tutto a destra. Non più la destra moderata alla Berlusconi ma quella sovranista alla Salvini/Meloni.
Salvini ha già iniziato a spennare ciò che resta di Italia Viva nell'Isola e ha calamitato l'esponente Luca Sammartino, che -dicono i giornali- da solo vale 32mila voti.
La Meloni ha ripreso a discutere con Musumeci, vecchi amici e coinquilini dell'antica fiamma (Msi). Decideranno insieme se sia più opportuno usare il marchio Bellissima o Fratelli d'Italia o magari insieme.
In un quadro tanto desolante come quello tratteggiato è presumibile che le urne vedranno ancora tantissimo assenteismo come peraltro si verifica da decenni. Manca infatti -ad oggi- il protagonismo di chi con la sinistra vera intende essere identificato piuttosto che col PD democristiano.
Aspettiamo !
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