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venerdì 27 agosto 2021

Valorizzare territori. Nel terzo millennio non è più l'agricoltura ad assorbire forza lavoro (1)

 Una studiosa dell’arte -non del luogo- ci ha proposto la periodica collaborazione con occhio al mondo dell’arte e con occhio alla storia ma soprattutto alle “gallerie” più prestigiose, in attesa della auspicata narrazione di ciò che potrà essere l’atteso spazio locale … di Contessa Entellina, che raccoglierà le testimonianze di Entella. Dell’antica Entella, di cui poco fino ad oggi conoscono i contessioti.

 L’intento è di creare anzitutto una coscienza locale perché i reperti archeologici non restino “pezzi” muti, ma espressioni di cultura, di storia e di umanità,  che riescano a parlare alla gente del terzo millennio e che questa ne sappia cogliere con immediatezza il messaggio.

Il più antico museo d’Europa è nato a Firenze,

era una raccolta privata, aristocratica e interpretabile da pochi e per pochi.

Raccoglieva pitture, sculture, collezioni archeologiche, manufatti artistici, strumenti scientifici, curiosità naturalistiche.

 Il museo più Antico d’Europa è senz’alcun dubbio la “Galleria degli Uffizi” a Firenze. E’ stato allestito nel 1584 al terzo piano degli Uffizi dal granduca Francesco I. Soffermandosi ad osservare i corridoi si colgono le grottesche (caratterizzate da forme vegetali di fantasia intrecciate a figure umane, animali etc)  vivaci e dipinte sui soffitti, i marmi antichi disposti lungo le pareti e i ritratti di uomini illustri appesi sulle alte pareti. Per immedesimarsi al luogo sono disponibili i commenti degli uomini contemporanei all’apertura della Galleria. Francesco Bocchi (1591) scrive

Dalla parte verso Oriente nel più alto luogo ha fatto il granduca Francesco una Galleria così magnifica, così regia,  che piena di statue, di pitture nobilissime e di preziosisasimi arnesi, delle più sovrane bellezze è oggi di vero al Mondo notabil meraviglia (…) onde spaziando l’occhio in tante bellezze così diverse, così rare, così sublimi, nel sommo diletto resta con l’animo quasi smarrito.

Il massimo della meraviglia si ha raggiungendo la “Tribuna”, realizzata da Bernardo Buontalenti, anch’egli voluto nell’allestimento dal granduca. L’ambiente è ottagonale e -in passato- costituiva il cuore delle raccolte (dai dipinti alle sculture). Nell’arredo si coglie la simbologia connessa ai quattro elementi del cosmo: aria, acqua, terra e fuoco, che rievocano alchimia e nello stesso tempo scienza. Una lanterna chiude la cupola (=l’aria)  dipinta con la rosa dei venti. L’allusione all’acqua alludono le valve di conchiglia inserite nel soffitto mentre la seta scarlatta sulle pareti allude al fuoco. Gli intarsi di pietre dure che ornano il pavimento rievocano la terra.

Simbologia e interpretazione non erano di facile interpretazione per tutti, cosicchè la 
Tribuna era visitabile su esplicita richiesta e questa nel contesto dei permessi veniva concessa raramente.

E’ interessante scoprire che l’edificio che ospita la Galleria non è stato costruito per questo fine, proprio come l’Edificio scolastico di gusto fascistico degli anni trenta non è stato costruito per ospitare i reperti di Entella. Gli “Uffizi” di Firenze erano stati costruiti per ospitare in un unico complesso tutte tredici magistrature cittadine (espressioni del potere unico del granduca Cosimo I). L’opera ad U fu progettata da Giorgio Vasari nella scenografia della piazza della Signoria.

La Galleria, che abbiamo deciso di prendere ad esempio per introdurci nel mondo dell’arte, della cultura e della storia, rappresenta ancora a secoli di distanza il carattere di sintesi delle fortune della casa regnante allora a Firenze. Ovviamente nel corso dei secoli si è arricchita di donazioni, eredità e di nuovi acquisti. Nel tempo si è qualificata come “galleria di pittura” e si qualifica ai nostri giorni come la maggiore raccolta di pittura italiana ed europea dal XII al XVIII secolo.

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