Una studiosa dell’arte -non del luogo- ci ha proposto la periodica collaborazione con occhio al mondo dell’arte e con occhio alla storia ma soprattutto alle “gallerie” più prestigiose, in attesa della auspicata narrazione di ciò che potrà essere l’atteso spazio locale … di Contessa Entellina, che raccoglierà le testimonianze di Entella. Dell’antica Entella, di cui poco fino ad oggi conoscono i contessioti.
L’intento è di creare anzitutto una coscienza locale perché i reperti archeologici non restino “pezzi” muti, ma espressioni di cultura, di storia e di umanità, che riescano a parlare alla gente del terzo millennio e che questa ne sappia cogliere con immediatezza il messaggio.
Il più antico museo d’Europa è nato a Firenze,
era una raccolta privata, aristocratica e interpretabile da pochi e per pochi.
Raccoglieva pitture, sculture, collezioni archeologiche, manufatti artistici, strumenti scientifici, curiosità naturalistiche.
Dalla parte verso Oriente nel più alto luogo ha fatto il granduca Francesco una Galleria così magnifica, così regia, che piena di statue, di pitture nobilissime e di preziosisasimi arnesi, delle più sovrane bellezze è oggi di vero al Mondo notabil meraviglia (…) onde spaziando l’occhio in tante bellezze così diverse, così rare, così sublimi, nel sommo diletto resta con l’animo quasi smarrito”.
Il massimo della meraviglia si ha raggiungendo la “Tribuna”,
realizzata da Bernardo Buontalenti, anch’egli voluto nell’allestimento dal
granduca. L’ambiente è ottagonale e -in passato- costituiva il cuore delle
raccolte (dai dipinti alle sculture). Nell’arredo si coglie la simbologia
connessa ai quattro elementi del cosmo: aria, acqua, terra e fuoco, che
rievocano alchimia e nello stesso tempo scienza. Una lanterna chiude la cupola
(=l’aria) dipinta con la rosa dei venti.
L’allusione all’acqua alludono le valve di conchiglia inserite nel soffitto
mentre la seta scarlatta sulle pareti allude al fuoco. Gli intarsi di pietre
dure che ornano il pavimento rievocano la terra.
E’ interessante scoprire che l’edificio che ospita la
Galleria non è stato costruito per questo fine, proprio come l’Edificio
scolastico di gusto fascistico degli anni trenta non è stato costruito per
ospitare i reperti di Entella. Gli “Uffizi” di Firenze erano stati costruiti
per ospitare in un unico complesso tutte tredici magistrature cittadine
(espressioni del potere unico del granduca Cosimo I). L’opera ad U fu
progettata da Giorgio Vasari nella scenografia della piazza della Signoria.
La Galleria, che abbiamo deciso di prendere ad esempio per
introdurci nel mondo dell’arte, della cultura e della storia, rappresenta
ancora a secoli di distanza il carattere di sintesi delle fortune della casa
regnante allora a Firenze. Ovviamente nel corso dei secoli si è arricchita di
donazioni, eredità e di nuovi acquisti. Nel tempo si è qualificata come
“galleria di pittura” e si qualifica ai nostri giorni come la maggiore raccolta
di pittura italiana ed europea dal XII al XVIII secolo.
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