StatCounter

giovedì 19 agosto 2021

Equilibri mondiali. Bisogna prendere atto che la democtazia non si esporta

Kabul come Saigon

 Il ritiro degli americani dall'Afghanistan  a cui abbiamo assistito ed ancora assistiamo con la conseguente drammatica riconquista di Kabul ha messo fine all'Operation Freedom's Sentinel. 

Da fedele alleato degli Stati Uniti, l'Italia anch'essa era presente sul territorio afgano ed  ha pagato un tributo altissimo in questi vent'anni, 53 le vittime, 31 da azioni ostili. Quasi 9 miliardi di euro spesi nella missione, per cosa? Si è tornati al punto di partenza. I talebani sono nuovamente padroni della nazione, con persone aggrappate al carrello di un aereo degli U.S. AIR FORCE che dopo il decollo  cadono nel vuoto e ricordano l'11 settembre 2001 e nella non voluta peggior nemesi storica a pagare sono sempre gli innocenti. Come le donne che adesso vivono col terrore di essere azzerate dalla religiosità islamica più fondamentalistica.

La Politica militare ed estera degli americani  nell'ultimo quarto di secolo è stata priva di lungimiranza; se negli anni quaranta del Novecento era mossa dal nobile intento, liberare l'Europa dal nazi-fascismo, e dopo da quello meno nobile di salvaguardare i propri interessi, nel tempo più  recente è stata frequentemente fallimentare. Hanno liberato l’Afghanistan, sono entrati in Iraq, in Libia; si sono ritirato e poi rimandato truppe in Siria e Iraq perch si era affermata l'Isis.

L'inadeguatezza strategica piu' recente ha rivelato i nomi di Trump e di Biden.

 Kabul come Saigon è metafora pertinente.  Ed inoltre imbarazzante.

 È tempo che l'Europa si doti di una politica estera propria e lungimirante.

Nessun commento:

Posta un commento