118 anni fa, dopo la morte di Papa Leone XIII (20 luglio 1903) il Conclave, nella seduta del 2 agosto 1903 elesse al Soglio Pontificio il Cardinale Mariano Rampolla del Tindaro, nato a Polizzi Generosa (PA), Segretario di Stato della Santa Sede. Prima dell’inizio della votazione, il Cardinale Jan Puzyna, Arcivescovo di Cracovia, esercitando la funzione di “Cardinale della Corona d’Austria”, espresse lo “Ius Exclusivae” (diritto di veto) a nome dell’Imperatore d’Austria Francesco Giuseppe, contro l’eventuale e quasi certa elezione del Cardinale Rampolla. Tale “diritto di veto” consisteva in un antico privilegio riservato ai sovrani di Austria, Francia e Spagna, raramente esercitato.
Il Cardinale Giuseppe Sarto, Patriarca di Venezia, eletto papa (1903) |
Ritornato a Cracovia, il Cardinale Puzyna ricevette dall’Imperatore la più alta decorazione austriaca, mentre il Cardinale Rampolla si ritirò a vita privata dedicandosi alle opere di pietà ed agli studi sacri. Il comportamento del Cardinale Puzyna fu provocato dalla decisione di Rampolla, risalente a 14 anni prima, quando, nella funzione di Segretario di Stato del Papa Leone XIII, negò i Funerali religiosi per Rodolfo d’Asburgo, figlio di Francesco Giuseppe ed erede al trono imperiale. Il 30 gennaio 1889 l’Arciduca Rodolfo fu rinvenuto ucciso da arma da fuoco, insieme alla sua giovanissima amante Maria Vetzera, nella palazzina di caccia di Mayerling, vicino Vienna. Secondo la versione ufficiale, Rodolfo si suicidò dopo avere ucciso Maria Vetzera.
Ma la verità sulla Tragedia di Mayerling è molto più complessa ed inquietante. Sicuramente concorsero vari elementi: il decadimento di un Impero morente, una tragedia d’amore, il sospetto di “Alto Tradimento”, una congiura. Lascia profondamente turbati la frase di Francesco Giuseppe che confidò al Re del Belgio, suocero di Rodolfo: “La verità è così tremenda che non la si potrà mai confessare”.
Ing. Luigi Cannella
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