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sabato 14 dicembre 2019

Finanza Comunale. Dal prossimo anno maggiore efficienza degli enti locali nella riscossione dei tributi

Lunedì scade il termine per pagare ai Comuni l'ultima rata IMU e TARI 1919. Secondo la disciplina corrente i Comuni hanno ancora cinque anni di tempo per portare avanti la procedura di riscossione nei confronti dei ritardatari e di coloro che dovessero dimenticarsi dell'adempimento.
Dal 1° gennaio prossimo però non sarà più quella ora tratteggiata la procedura per indurre i ritardatari ad adempiere ai loro obblighi.

Imu, Tari e tutte le imposte comunali (ma anche alcune entrate non tributarie) dall'inizio del nuovo anno avranno un nuovo metodo di riscossione addirittura istantaneo.

Attualmente  il regime di riscossione  per i tributi locali prevede prioritariamente la "notifica di accertamento" e se il contribuente non paga le somme dovute entro il termine prescritto il Comune può munirsi del "titolo esecutivo" (cartella  di pagamento o ingiunzione) emesso da un soggetto autorizzato che certifica e ufficializza sia l'esistenza che l'entità del debito. Dopo sessanta giorni della notifica, in mancanza del pagamento, il Comune può passare agli strumenti esecutivi, che qui omettiamo.

Nuova procedura
Dall'inizio del nuovo anno l'avviso di accertamento del Comune, passati i termini per impugnarlo presso la Commissione Tributaria, diventerà automaticamente esecutivo (come d'altronde capita per i tributi erariali). L'avviso di accertamento fungerà, dopo che sarà scaduto il termine per presentare ricorso, da cartella esattoriale, senza che si debba ricorrere ad ulteriori notifiche nei confronti del contribuente.

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