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domenica 29 dicembre 2019

La lingua albanese e la poesia dei nostri giorni (4)

La poesia di Marigonë arriva come precursore del frammentarismo, del lavoro a maglia della poesia realista, della liberazione moderna che viene in mente nella poesia di Eluar e Aragon con la sua architettura chiaramente mistica e postmoderna. Il linguaggio agitato è evidente sin dai titoli delle poesie, che esprimono o meglio suggeriscono di giocare con il ritmo interiore del verso, dove quello connesso al mondo è chiaramente la chiave del significato.


La metamorfosi dell'esterno e la conseguente interiorizzazione, la figurazione ricca di antitesi, il simbolo, il raro paradosso della sottile ironia e del patetico danno l'autentica empatia, le emozioni; il relativo contrario, i dilemmi che sorgono nelle composizioni tra l'oscurità o l'astrazione ... un po sulle pianure e poi con gli acari della libertà.
Anila Xhelaliu
scrittrice e traduttrice letteraria

Di seguito la terza poesia che pigliamo dal libro di Marigonë Kelmendi, poetessa in lingua albanese.

Simetri                                                                 Simmetria

Gjysma është e vdekur                  Metà è morta
Gjysma tjetër ndhihet gjallë           L'altra metà si sente viva
Gijumi do të ketë ikur me gjasë      Verosimilmente il sonno non tornerà
Buzëqesshja ndalet në kufi             La bellezza sta ferma al limite
Kur ti vetem shërben njerëzi           Quando sei tu da solo ad aiutare il prossimo

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