La bomba che uccise 17 persone e
diede il via alla strategia della tensione
In un venerdì di dicembre, il 12 Dicembre 1969, cinquant'anni
fa, a Milano presso la sede della Banca Nazionale
dell’Agricoltura, in piazza Fontana, attendevano la chiusura delle attività finanziarie circa sessanta persone, tra bancari e utenti, seduti intorno al tavolo ottagonale che stava
al centro della sala principale.
Qualcuno aveva nascosto sotto il tavolo una borsa
nera con dentro 7 chili di esplosivo utilizzato nelle cave e un timer
impostato sulle 16.37.
Il numero dei morti nei giorni successivi salirà a 17 |
All'ora esatta il boato scosse l'intera città mentre
all'interno della banca si assistette all'inferno: al posto del tavolo si
materializzò una voragine con intorno una massa indistinta di marmi, vetri,
documenti e corpi umani straziati.
I morti saranno 17 e 86 i feriti.
Con quell'atto terroristico ebbe inizio la "strategia
della tensione" che terrà -appunto- sotto tensione, per un ventennio, l'intero
paese.
Decenni di inchieste della magistratura e dei giornali e
sette processi (l'ultimo nel 2005) non furono sufficienti per trovare mandanti ed esecutori della strage, ma individuarono le responsabilità
di gruppi eversivi dell'estrema destra e di ambienti dei
servizi segreti italiani e stranieri.
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