StatCounter

lunedì 2 dicembre 2019

500 anni e li dimostra. Quando la politica siciliana dipendeva dai baroni e sorse Kuntissa (4)

Nel nostro tentativo di far conoscere il tempo andato della nostra realtà cittadina, Contessa Entellina, nell’odierna pagina ci piace riportare un breve testo di Vito Amico, storico, letterato e religioso del XVIII secolo. (La traduzione del testo dal latino è di Gioacchino Di Marzo, gesuita, bibliografo e storico del XIX secolo, chierico della Regia Cappella Palatina).
Proseguiremo nelle pagine seguenti nel tentativo di capire la vicenda socio-economica incorsa agli arbëreshe sia nel XV che nel XVI secolo, ossia la loro fase pionieristica in terra di Sicilia.

Comitissa (in latino), Cuntissa (in siciliano)
Dal Dizionario Topografico della Sicilia, ed. 1855

Ebbesi origine nel 1450. Greca gente che abitava da gran tempo Bisiri, casale di Mazzara, abbandonatolo qui si raccolse sotto gli auspici di Caterina Cardona, contessa di Chiusa, pose le fondamenta di nuovo villagiotto, che in breve tempo si aumentò.

Il Dizionario fu pubblicato 
da Gioacchino Di Marzo 
nel 1856
Quinci sotto Carlo imperatore contavansi 68 case, e più di 500 anime; nell’anno LII del secolo seguente erano 996 in 253 case secondo il Pirri, sebbene venissero nei regi libri 183 case, 753 abitanti; nel 1713 contavansi 522 fuochi, 2070 abitanti, che ultimamente 2452.

Comprendasi Contessa nella comarca di Corleone, e riconosce la prefettura di Monreale sotto cui militavano 15 suoi fanti. Va compresa nella Contea di Chiusa, ed è soggetta al Vescovo di Girgenti. Va tuttavia sotto rito greco e latino, e si ha una Chiesa parrocchiale sacra alla Vergine Annunziata con clero di entrambe le chiese.

Fecondo finalmente ne è il territorio e i suoi Signori siedono al XXVI posto nel Parlamento, dei quali vedi dove li usi di Chiusa e di Aidone.

Nessun commento:

Posta un commento