Oltre 1000 vittime nel Mediterraneo nel 2019.
Il fenomeno dell'immigrazione di massa
non va trattato esclusivamente come
fenomeno di ordine pubblico
Nella notte fra il 25 e il 26 dicembre 1996 affonda un battello di immigrati che cercava di raggiungere le coste siciliane.
Le vittime furono 283: si tratta secondo gli articoli pubblicati dai giornali della più grande tragedia navale avvenuta nel Mediterraneo dalla fine della seconda guerra mondiale.
Viene ricordata come la Strage di Natale.
Secondo un rapporto OIM diffuso recentemente sono circa 19mila i migranti morti e dispersi, affogati nel Mediterraneo mentre cercavano di raggiungere l'Europa, dal drammatico 3 ottobre 2013 quando un naufragio a Lampedusa lasciò un segno indelebile con 368 bare allineate in un hangar.
Il 2016 è comunque rimasto alla storia come l'anno nero: 5.143 i migranti scomparsi tra i flutti nel Mare Nostrum.
L'Oim ha inoltre riferito recentemente che 72.263 migranti e rifugiati sono entrati in Europa via mare dal primo gennaio al 2 ottobre del corrente anno, in calo del 14% rispetto alle 84.345 persone sbarcate nello stesso periodo dell'anno scorso.
Gli arrivi in Grecia e Spagna sono stati rispettivamente 39.155 e 17.405. Gli arrivi in Italia sono stati 7.892 (21.119 nello stesso periodo del 2018).
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