Imprimere svolte è possibile a ciascun essere umano.
Il 2019 ormai volge al tramonto e ciascuno volgendosi indietro puo' provare a trarre bilanci più o meno sommari sia sulla propria vita personale che sul modo di procedere della comunità entro cui è (o dovrebbe essere) inserito.
E' dovere di tutti impegnarsi per diradare le nubi della "desertificazione" del nostro paesino. Contessa Entellina |
A meno che non si sia pessimisti per natura, anche nell'anno che tramonta qualcosa di buono è sicuramente accaduto, piccoli passi che forse segneranno il cammino dell'intera umanità o di alcune realta'. Non v'è dubbio che nel mondo continuano le guerrigle e le guerre, la miseria e le malattie, l'ingiustizia sociale, la superbia e l'arroganza dei pochi. Acccanto a queste malattie nell'umana situazione molti passi in avanto dell"umanita' sono stati comunque compiuti, dal campo scientifico al sapere complessivo, pur nella consapevolezza che ancora oggi il destino del mondo non è nelle mani di tutti noi esseri umani ma in quelle di pochi, di una ristretta cerchia (politico-economica) che sapientemente parla di democrazia, di libertà, di umanità ma sa bene, è perfettamente consapevole che basta piggiare un bottone, o pochi bottoni, per trasformare il pianeta in polvere fra le altre numerose polveri dell'Universo.
Abbiamo raggiunto tante conquiste sociali e democratiche ma la finalità di fondo dell'umano desiderio, il non devolvere a pochi il destino di tutti, non è affatto raggiunto, anzi a constatare il prosperare dei populismi, dei fascismi e dei desideri degli uomini forti che vogliono imporre le supremazie personali e/o etniche di gruppi, dobbiamo affermare che passi indietro negli ultimi tempi ne abbiamo fatti troppi. Basta considerare che tanti "Parlamenti", nello stesso Occidente, servono solamente per ratificare decisioni assunte dai rispettivi "esecutivi".
E' già tardi, ma da noi il risveglio (socio-economico) tarda ad arrivare |
Auguriamoci che ciascuno di noi possa scoprire nel nuovo anno la grandezza e la necessiità del saper vivere nello spirito della solidarietà, della democrazia, e per quanto riguarda specificatamente noi contessioti, nell'amore civico verso i nostri beni storici, ambientali ed umani che se bene valorizzati e saputi inserire nei filoni economico-culturali di questo terzo millennio possono dare risposte alle tante aspettative di lavoro dei giovani. Quei giovani che raramente e sparutamente ormai incontriamo per le strade della purtroppo "desertifcata" Contessa Entellina.
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