Il 9 aprile 1940, mentre ad Occidente della Germania la guerra (sebbene dichiarata fra Francia-Gran Bretagna da una parte e Germania dall'altra) di fatto non è iniziata e gli eserciti restano appostati lungo la linea Maginot (francesi ed inglesi) e la linea Sigfrido (i tedeschi) e mentre già La Polonia era stata spartita fra Germania e Russia e quest'ultima si era pure impadronita dei paesi baltici e della Finlandia, accade che in meno che si dica, in quel 9 aprile 1940, con una operazione fulminea che ha dell'incredibile Hitler riesce ad invadere Danimarca e Norvegiia.
Vidlcun Quisling, uomo politico norvegese il cui nome sarebbe diventato per gli storici sinonimo di "traditore" |
In aiuto dei Norvegesi arriverà una spedizione di soccorso anglo-francese e per circa due mesi riuscirà a tenere attiva la resistenza locale, ma ormai Hitler aveva ottenuto ciò che si attendeva da quella iniziativa: la Germania dal fianco settentrionale non aveva più nulla da temere circa eventuali attacchi anglo-francesi. Il fianco orientale e quello sud erano pure essi garantiti dalle precedenti invasioni della Polonia e dei Sudeti (Austria compresa).
Hitler poteva adesso occuparsi con discreta tranquillità su come superare la linea Maginot dietro a cui i francesi si sentivano -da parecchi mesi- al sicuro.
L'intervento in Danimarca e in Norvegia in realtà era nell'aria da almeno tre mesi, da quando in Gran Bretagna si sviluppò un attivismo di reazione anti-tedesco alimentato dal nuovo responsabile dell'Ammiragliiato Winston Churchill, non ancora primo ministro. Egli cominciò sin dall'inizio dell'anno (1940) a sollecitare un intervento britannico in Norvegia fnalizzato a prevenire la scontata iniziativa tedesca. Ma Hitler, proprio per anticipare eventuali imprese di soccorso inglese nella penisola scandinava fu più fulmineo.
Come in altri territori occupati, i tedeschi insediarono ad Oslo un governo fantoccio guidato dal capo del partito fascista locale, Vidlcun Quisling.
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