ALAIN DE BENOIST, filosofo francese
I «valori» della sinistra non sono più valori socialisti, ma valori
«progressisti»: immigrazionismo, apertura o soppressione delle frontiere,
difesa del matrimonio omosessuale, depenalizzazione di certe droghe, ecc.,
tutte opzioni con le quali la classe operaia è in completo disaccordo o di cui
si disinteressa totalmente.
Per la sinistra «moderna», che realizza l’alleanza
dei funzionari, delle classi borghesi superiori, degli immigrati e dei radical
chic, «rifiutare l’oscura eredità del passato (che, a priori, non può non
richiamare atteggiamenti di “pentimento”), combattere tutti i sintomi della
febbre “identitaria” (ossia, in altri termini, tutti i segni di una vita
collettiva radicata in una cultura particolare)
Non è quindi sorprendente che il popolo si distolga da una
sinistra affascinata più dal people e dalla «plebaglia» che dai lavoratori, che
si dichiara per la globalizzazione, sebbene quest’ultima sia anzitutto quella
del capitale, si interessa più alle iniziative «civiche» che alle
trasformazioni strutturali, alla società protettiva del care più che alla
giustizia sociale, alla vita associativa più che alla politica, allo spettacolo
mediatico più che alla sovranità del popolo, al consenso sociale più che alla
lotta di classe – e, come i liberali, concepisce l’interesse generale solo come
semplice somma degli interessi particolari. Il popolo non si riconosce più in
una sinistra che ha sostituito l’anticapitalismo con un simulacro di
«antifascismo», il socialismo con l’individualismo radical chic e
l’internazionalismo con il cosmopolitismo o l’«immigrazionismo».
GAD LERNER, giornlista
GAD LERNER, giornlista
Il governo ha approvato alla chetichella, il 24 dicembre, un decreto
fiscale nel quale all’ultimo momento è stato aggiunto il comma 19-bis che
esclude la punibilità della frode fiscale “quando l’importo delle imposte sui
redditi evase non è superiore al 3% del reddito imponibile dichiarato”. Un
dettaglio che sembra scritto su misura per annullare la sentenza definitiva di
condanna per frode fiscale che sta scontando Silvio Berlusconi, al quale
verrebbe così restituita piena agibilità politica. Per la verità il tribunale
ha accertato una frode sui bilanci Mediaset ben superiore al 3% della
dichiarazione, ma in seguito a prescrizioni varie ha punito Berlusconi “solo”
per una somma di 7 milioni, percentuale minima del totale evaso.
Questo però ora è solo un dettaglio. Secondo Liana Milella su “Repubblica”, il premier Renzi si dice stupito e pronto a correggere il decreto. Era il minimo che potesse dire. Ma prima deve al suo partito e a tutti i cittadini italiani un chiarimento. Vogliamo sapere a chi appartiene la manina che surrettiziamente, sperando che la libera stampa se ne accorgesse il più tardi possibile, ha aggiunto il codicillo salva-Berlusconi al decreto fiscale.
Questo però ora è solo un dettaglio. Secondo Liana Milella su “Repubblica”, il premier Renzi si dice stupito e pronto a correggere il decreto. Era il minimo che potesse dire. Ma prima deve al suo partito e a tutti i cittadini italiani un chiarimento. Vogliamo sapere a chi appartiene la manina che surrettiziamente, sperando che la libera stampa se ne accorgesse il più tardi possibile, ha aggiunto il codicillo salva-Berlusconi al decreto fiscale.
SALVINO PEZZOTTA, già segretario nazionale Cisl
Mi tormenta il desiderio di sapere chi ha aggiunto il comma che esclude la punibilità della frode fiscale che salva Berlusconi. Basta furberie !!
Non mi basta la
cancellazione della norma salva-Berlusconi, mi interessa sapere chi l'ha
infilata
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