Gli investimenti e lo sviluppo economico
esigono classi dirigenti che possiedano
visioni prospettiche e credibilità
La crisi sembra essere un ricordo lontano per la Germania.
Nel Paese è scesa al minimo storico la disoccupazione: a dicembre il tasso è
sceso al 6,5%.
Matteo Renzi, in Italia, conquista un altro record. Il
premier, sempre molto solerte a rivendicare con orgoglio i risultati del suo
governo che, dice, sta facendo cose che nessuno prima di lui ha fatto, incassa
un bello schiaffo sul fronte del lavoro.
Renzi sulle orme di Berlusconi |
A novembre, secondo le stime fornite dall'Istat, il tasso di
disoccupazione è salito ancora raggiungendo quota 13,4% (+0,2 punti percentuali
rispetto ad ottobre). Una percentuale che rappresenta il massimo storico sia
dall'inizio delle serie mensili (gennaio 2004) sia delle trimestrali (1977).
Le ragioni ?
L'economia si basa (fra l'altro) sulla credibilità delle
classi dirigenti di un paese. In Italia ultimamente abbiamo avuto ruberie della
classe dirigente (berlusconiana e renziana) al Mose di Venezia, al Monte dei
Paschi di Siena, all'Expo 2015 di Milano, a Roma Capitale, in Sicxilia
con la Formazione, ...
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