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mercoledì 7 gennaio 2015

Cose da conoscere

Gli investimenti e lo sviluppo economico
esigono classi dirigenti che possiedano
visioni prospettiche e credibilità

La crisi sembra essere un ricordo lontano per la Germania. Nel Paese è scesa al minimo storico la disoccupazione: a dicembre il tasso è sceso al 6,5%.
Matteo Renzi, in Italia, conquista un altro record. Il premier, sempre molto solerte a rivendicare con orgoglio i risultati del suo governo che, dice, sta facendo cose che nessuno prima di lui ha fatto, incassa un bello schiaffo sul fronte del lavoro. 
Renzi sulle orme di Berlusconi
A novembre, secondo le stime fornite dall'Istat, il tasso di disoccupazione è salito ancora raggiungendo quota 13,4% (+0,2 punti percentuali rispetto ad ottobre). Una percentuale che rappresenta il massimo storico sia dall'inizio delle serie mensili (gennaio 2004) sia delle trimestrali (1977).

Le ragioni ?
L'economia si basa (fra l'altro) sulla credibilità delle classi dirigenti di un paese. In Italia ultimamente abbiamo avuto ruberie della classe dirigente (berlusconiana e renziana) al Mose di Venezia, al Monte dei Paschi di Siena, all'Expo 2015 di Milano,  a Roma Capitale, in Sicxilia con la Formazione, ...

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