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venerdì 30 agosto 2024

Le liberalizzazioni nel campo dell’energia (2)

Tantissimi operatori privati


Nel 1999 in Italia vigeva il monopolio di Enel ed Eni che coprivano l’80% del fabbisogno nazionale di elettricità e gas.

 Il governo D’Alema, ironia della sorte un ex comunista, avvia la liberalizzazione del mercato elettrico,  assecondando la direttiva europea del 1996 che esigeva concorrenza. 

  Qualche tempo dopo il governo Amato avvia anche la liberalizzazione  del mercato del gas  e già  2005 Enel ed Eni sono scesi al 30% del mercato nazionale.

 In via di fatto e' solo a decorrere dal 31 gennaio 2007 che  viene permesso a qualunque fornitore di elettricità e gas di entrare sul mercato, e a tutti gli utenti di decidere da quale fornitore rifornirsi e a quali condizioni. 

  Oltre al mercato libero il governo Prodi sceglie di mantenere in vita il mercato regolato dallo Stato con il «servizio di maggior tutela» per garantire a famiglie e piccole imprese una liberalizzazione graduale e senza traumi.   Il quadro del settore vede: a) il numero degli operatori privati, circa 400 nel mercato elettrico e b) 300 in quello del gas e c)  il 61,2% delle utenze domestiche ancora nel servizio di maggior tutela, cosicché il 4 agosto 2017 il Parlamento approva la legge 124 del governo Gentiloni che decide la fine del mercato tutelato dal 1 luglio 2019. 

  Quel termine viene prorogato al 2021 e poi al 2023 e al 2024 su proposta dei governi Conte e Draghi e il governo Meloni-ai nostri giorni- dichiara di non voler rinviare ulteriormente il termine, anche perché non c’è altra strada: questa liberalizzazione fa parte delle riforme inserite nel Pnrr.

(Segue)

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