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domenica 4 agosto 2024

Il mondo entro cui viviamo: il tempo delle domande

 10) per chi vuole riflettere

Con la Prima Guerra Mondiale vennero meno le fondamenta delle convinzioni, fino ad allora quasi generalmente condivise della supremazia del mondo complessivo europeo. La crisi non venne percepita a guerra in corso dal mondo occidentale. Ad armistizio avvenuto sia la letteratura americana che quella orientale, come se si fossero intese, volsero in contemporaneità alla letteratura europea (=alla visione della vita europea) le spalle e cominciarono ad esprimere le proprie visioni della m-o-d-e-n-i-t-a'.

Fu lì, in quel primo dopo guerra, che gli autori, per nulla entusiasti del nuovo mondo che si apriva ai loro occhi, si accorsero e 1)del progresso tecnologico e 2) e della progressiva ma certa dissoluzione dei valori tradizionali.

Dai testi di quel periodo leggiamo presagi di catastrofi, espressioni e toni ansiosi, furibondi, e persino nichilisti (=rivoluzionari, anarcoidi). Durante il periodo di quella prima guerra mondiale negli ambienti intellettuali si diffondono i presagi di catastrofi, di angoscia e il disgusto per la guerra e si inizia a denunciare la sfiducia nei confronti della "ragione" e addirittura nei confronti della "cultura".  Inizia il tempo in cui gli scrittori, gli intellettuali alzano -per la prima volta nella Storia dell'umanità- la voce contro la guerra e contro l'assetto socio-economico della società che quella guerra aveva provocato. Inizia il tempo della scissione fra politici e uomini di impegno culturale.

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