“Sventurata la terra che ha bisogno di eroi”
“Sventurata la terra che ha bisogno di eroi”
Don Abbondio, mi racconta uno studente, non era una persona ingiusta, egli -semplicemente- non era disposto a subire sulla propria pelle le ingiustizie altrui. Gli dico subito che non concordo e gli evidenzio che nel contesto tracciato da Manzoni quell’uomo, Don Abbondio, era una persona dominata dalla paura e persino dall’egoismo; per lui l’amore fra Renzo e Lucia, la peste seicentesca, il Cardinale Borromeo, tutti i fatti ed i personaggi del romanzo sembrano esistere o sembrano spuntare nel mondo ad opera dell’Eterno apposta per creare problemi e per danneggiare lui.
Don Abbondio, ragionava e si comportava come molta gente della nostra terra -fino a pochi decenni fa’- si atteggiava nei confronti dei prepotenti della terra di Sicilia. Come coloro che ci dicono ancora ai nostri giorni: e’ facile criticare quando i problemi sono degli altri.
Don Abbondio e tanti siciliani di ieri, e (forse) di oggi, non hanno il coraggio dei loro doveri nel denunciare abusi, prepotenze e irregolarità di ogni tipo e così comportandosi avallano il sistema di arroganza che continuerà a corrompere la società nostra e quella di chi verrà dopo di noi.
Manzoni, nel romanzo dei Promessi Sposi evita di pronunciarsi, però lascia intendere che il ruolo di chi si impegna in politica e nella vita civile (compresa quella religiosa) non deve atteggiarsi a quello di eroe, ma deve saper mobilitare le coscienze mediante la politica. Nessuno si salva da solo. E, aggiungiamo ancora, nessuno e’ chiamato ad essere un eroe.
La politica serve anche per evitare che in giro ci siano eroi. Nei sistemi democratici non servono i superuomini. “Sventurata la terra che ha bisogno di eroi” lascio’ scritto Bertold Brecht.
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