Carlo Cattaneo (Milano, 15 giugno 1801 – Lugano, 6 febbraio 1869) è stato un patriota, filosofo, politico, politologo, linguista e scrittore italiano, esponente del pensiero repubblicano federalista..dovette però cedere il campo ai moderati filo-piemontesi e nel 1848 si ritirò a Parigi e quindi in Svizzera. Eletto nel 1860 deputato, non entrò mai alla Camera per non prestare il giuramento monarchico. Fu a Napoli consigliere di G. Garibaldi, sperando di affermare il principio federale. Prevalso però il partito dell'annessione, ritornò in Svizzera.
Nel 1867 accettò di nuovo la candidatura a deputato, sempre tenendosi lontano dai lavori parlamentari. C. diede al positivismo italiano un carattere prettamente sociale. L’attenzione, nei suoi scritti, al legame tra Europa e moto italiano e al significato politico delle vicende del ‘48, rende la sua opera un capitolo molto importante della storiografia sul Risorgimento.
Col testo proposto qui di seguito Cattaneo intendeva esaltare l’importanza delle “autonomie locali cittadine” rispetto all’assenza di dibattito nelle campagne frustrate per secoli dai regimi feudali.
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Il rapporto
campagna-città
in Italia
Ed ora, per quanto l’angustia dello spazio il consente, vorremmo ampliare questo vero fino al punto di dire che la città sia l’unico principio per cui possano i trenta secoli delle istorie italiane ridursi a esposizione evidente e continua.
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Senza questo film ideale la memoria si smarrisce nel labirinto delle conquiste, delle fazioni, delle guerre civili e nell’assidua composizione e scomposizione degli Stati; la ragione non può vedere lumi in una rapida alternativa di potenza e debolezza, di virtù e corretela, di senso e imbecillità, d’eleganza e barbarie, d’opulenza e desolazione; e l’animo ricade contristato e oppresso dal sentimento d’una tetra fatalità.
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Fin dai primordi, la città è altra cosa in Italia da ciò ch’ella è nell’oriente o nel settentrione.
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