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La tecnologia ha mutato il modo di vivere delle persone, di ciascuno di noi, persino il modo di vivere in casa. L’acqua per gli usi domestici, le informazioni che decenni fa (fino agli anni cinquanta/sessanta del Novecento) coinvolgevano il “quartiere”, il “vicinato”, oggi ci appaiono tutte come a portata di mano nelle nostre case tecnologiche che ci danno false sensazioni di autosufficienza.
Da noi, localmente a Contessa Entellina, il processo sociale appena appena tratteggiato è fatto risalire al post terremoto ‘68, al successivo processo della “ricostruzione” quando i nuovi sistemi urbanistici e abitativi hanno avviato un diverso processo di vita. Pure nelle realtà non interessate da modifiche “urbanistiche” (p.e. Bisacquino, Giuliana …), come capitato nella Valle del Belice, un nuovo diverso sistema di vivere lo spazio si è imposto.
Gli economisti si riferiscono al modello di vita dei nostri giorni con la dizione di “società di servizi”, il cui esito è stato il cambiamento sia del sistema urbano che, più in generale, del sistema sociale.
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