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Gli australopiteci gracili erano in qualche modo assai simili a noi (gli umani) e pero’, per quanto riguarda la dentatura e le unghia non ne avevano. Vivevano nella savana, un’area ricca di frutti e di tanti animali che quegli ominidi (gli australopitechi) non riuscivano pero’ a dominare in quanto privi di dentatura e unghia. Fu proprio da quegli ominidi che iniziarono i meccanismi di selezione e adattamento all’ambiente, ovvero quei processi tesi alla sopravvivenza attivati dalla necessità e dall’istinto alla sopravvivenza. Gli studi sui resti fanno pensare che l’evoluzione iniziale sia avvenuta nell’area tra l’Etiopia, il Kenia e la Tanzania.
E’ probabile che Australopiteco rappresenti l’antenato del genere umano, anche se fra gli studiosi non mancano impostazioni diversificate, come nel caso della rivalutazione di australopitechi robusti poi condizionati dagli ambienti della savana, dall’inaridimento climatico e da seri condizionamenti di sussistenza che possono avere rafforzato l’andatura bipede, come esigenza per spostarsi alla ricerca di acqua e viveri. Il tutto comunque viene collegato al ruolo del cranio che si impadronisce dell’intera massa corporea sulla spinta della ricerca del cibo.
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