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sabato 2 aprile 2022

Curiosità storiche siciliane

Alle origini della 
modernità 1

Federico IV morì nel 1377, si era sposato due volte ed ebbe una sola figlia (Maria). La tutela di questa fu assunta dal "Gran Giustiziere del Regno di Sicilia", Artale I d'Alagona, un catalano.

Stemma di Guglielmo
Peralta
In carenza di un regnante l'Isola fu suddivisa in "quattro" vicariati guidati dai baroni più in vista dell'Isola: 1) Artale assunse il governo della Sicilia Orientale con sede a Catania 2) Guglielmo Peralta quello della Sicilia Meridionale con sede a Sciacca 3) Francesco Ventimiglia quello della Sicilia Settentrionale, il cui castello era a Geraci 4) Manfredi Chiaramonte la città di Palermo.

Quella ripartizione territoriale non piacque a tanti altri baroni. Artale di Alagona per evitare insidie diede Maria in sposa a Giangaleazzo Visconti, duca di Milano. Al diffondersi della notizia uno dei baroni esclusi dalla spartizione, Raimondo Moncada, rapì la principessa dal palazzo catanese dove risiedeva e la portò a Barcellona. Qui Maria fu data in sposa a Martino il Giovane.

Fu Martino il Giovane a volere incorporare la Sicilia nel Regno d'Aragona e affidò nel 1392 un esercito per la conquista dell'Isola a Bernardo Cabrera. I Ventimiglia ed i Peralta non si opponessero alle intenzioni regie. I Chiaramonte furono di tutt'altro avviso, cosicchè per oltre un mese Palermo fu sottoposta ad assedio.

Il 5 aprile di quell'anno si tenne a Monreale un incontro fra Martino e Cabrera con Chiaramonte per ipotizzare un accordo. Accadde che Chiaramonte venne invece arrestato e giustiziato il 1° giugno successivo. Il dominio dei Chiaramonte passò quindi ai Cabrera.

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