• La guerra in Ucraina dura da 53 giorni: pure oggi, nel giorno di Pasqua, i cannoni e le armi hanno tuonato.
• Mariupol, la città a cui i russi tengono per congiungere i loro territori (Donbass) alla Crimea continua a resistere. Mosca ha offerto ai 1.500 difensori superstiti, intrappolati nell’acciaieria Azovstal, di deporre le armi: nessuno, al momento, si è però arreso, anzi!
• Putin è immerso in una sua «logica di guerra», è «convinto che la Russia stia vincendo» e «non si fida dell’Occidente», lo ha detto il cancelliere austriaco che l’ha incontrato giorni fa.
• Il «Centro di controllo» di Kiev, il bunker da cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky guida il paese, secondo gli esperti potrebbe essere uno dei prossimi obiettivi da distruggere da parte delle forze russe per vendicarsi della perdita dell’incrociatore Moskva.
Ed intanto il Vice-Presidente del Consiglio di Sicurezza russo, Medvedeve fa sapere:
«Le sanzioni anti-russe possono provocare una iperinflazione in Europa e dunque il default della Russia potrebbe trasformarsi in un default dell'Europa. Sia morale che, molto probabilmente, materiale» continua «Il sistema finanziario dell'Ue non è del tutto stabile, la fiducia delle persone sta crollando. E non ha tremato così tanto nemmeno nel memorabile 2008», ha aggiunto Medvedev, che ha consigliato alla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, di attendere la gratitudine degli europei «per l'iperinflazione, che non può più essere attribuita ai malvagi russi, per la mancanza di prodotti di base nei negozi e per l'afflusso di profughi, che provocherà un'ondata di criminalità violenta peggiore di quella albanese. Allora gli zii e le zie di Bruxelles dovranno cambiare la loro retorica. Altrimenti, falò puzzolenti fatti di pneumatici bruceranno sulle strade delle città europee ben curate in onore degli eroi del Maidan».
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