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giovedì 14 aprile 2022

Settimana santa. Cosa ne sappiamo ?

 L'Italia è nei libri scolastici, nella pubblicistica e dai media considerato un paese cristiano. Nei fatti è un paese "laico" nel senso che ciascuno è libero di cogliere nel corso del proprio vivere il significato che riesce a percepire, frutto inevitabilmente dell'ambiente in cui vive, delle esperienze che la vita gli offre e delle letture che  coltiva.

 Per i cristiani la settimana prima di Pasqua ha un significato cruciale per tutto ciò che è il loro autodefinirsi: "cristiani".  Al termine "cristiano" nei fatti, ciascuno attribuisce il significato più disparato e lo si coglie su come i miliardi di cristiani della terra  vivono gli anni di vita nella società, nella politica, e nelle relazioni fra loro e con gli uomini delle altre religioni.

 Oggi, giovedì,  sappiamo che i cristiani ricordano l'ultima cena del Cristo, in vista della Croce che lo attende a distanza di poche ore.

 La Chiesa sostiene che la "croce" da strumento infamante di esecuzione per le condanne disposte dagli uomini è in realtà divenuta, in quella notte, simbolo della fede, della speranza e addirittura dell'amore. I cristiani convinti, quelli veramente credenti, nella "Croce" non vedono lo strumento di afflizione ma "la bellezza dell'universo", "la guarigione del creato" e nella tradizione cristiana più antica si confessa che  "la gioia è entrata nell'universo tramite la croce".

 La fede dei credenti intravede la sussistenza di una relazione tra l'ultima cena del Cristo con i suoi amici e la croce.  Egli avrebbe vinto in quella circostanza tutte le debolezze ed i peccati degli uomini. 

 Nel rito bizantino i servizi liturgici della Settimana Santa -a seguirli attentamente- possiedono grande profondità. L'ultima cena viene ricollegata con la notte oscura che la circonda tutt'attorno e dove si profila il tradimento,  ma è anche il luogo dove si colgono gli spiragli della camera alta. Quella è la notte che esprime l'essenza di tanta parte dell'umanità (il tradimento..), ma è anche la notte dove inizia a profilarsi un filo di luce. In quella notte, per il cristiano, la croce (ossia il tradimento, le sofferenze, la crocifissione e la morte) diviene occasione di "amore". Sempre nei riti della Chiesa bizantina la sera del giovedì santo è un continuo intrecciarsi di gioia ed afflizione, di luce e di tenebre, di tradimento e di lavanda di piedi e di distribuzione di pane, e ... infine di autodistruzione dell'artefice del tradimento (nella circostanza, di Giuda). 

 In quella notte, i cristiani ritengono che dai tanti tradimenti dell'uomo sia di contro scaturita quella che, con la "risurrezione", diventerà la loro salvezza. L'amore che vince l'odio.

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