E' stato presentato recentemente il rapporto periodico sulla Mafia siciliana. E' dato, fra altro, leggere «Cosa nostra non rappresenta l’unica matrice criminale di tipo mafioso che opera in Sicilia. Nel versante occidentale conserva un’immutata egemonia benché si registri la presenza molto attiva di gruppi criminali di etnia nigeriana operanti soprattutto nel capoluogo. Nell’area orientale sono tuttora attive compagini storicamente radicate quali la «stidda» e altre numerose organizzazioni mafiose non inquadrabili nella struttura di cosa nostra».
Ci incuriosisce conoscere -in particolare- la situazione del Palermitano e del Trapanese, le più prossime con Agrigento, alla geografia locale, quella contessiota.
In Sicilia occidentale non vengono registrati cambiamenti nel mondo della criminalità organizzata, contrariamente a quanto capita nella parte orientale i clan mafiosi sono in piena operatività. «La città di Palermo continua a essere suddivisa in otto mandamenti, composti da 33 famiglie e la provincia ancora strutturata in 7 mandamenti, composti da 49 famiglie. È quanto riporta la relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia. La città è divisa nei mandamenti San Lorenzo Tommaso Natale, Resuttana, Porta Nuova, Pagliarelli, Noce, Passo di Rigano Bocadifalco, Villagrazia Santa Maria di Gesù e Ciaculli. In provincia sette mandamenti, Partinico, Misilmeri Belmonte Mezzagno, Villabate Bagheria, Trabia, San Giuseppe Jato, Corleone, San Mauro Castelverde. Contrariamente al contesto della Sicilia occidentale l’assetto della criminalità organizzata nella provincia di Catania e soprattutto nel capoluogo si caratterizza per la presenza e l’operatività di diverse organizzazioni criminali. ... ...
A Trapani Costa Nostra è collegata a quella palermitana. Essa continuerebbe a essere articolata nei 4 mandamenti di Trapani, Alcamo, Mazara del Vallo e Castelvetrano che a loro volta sarebbero suddivisi in 17 famiglie. Ai vertici dei mandamenti di Trapani e Alcamo risulterebbero avvicendarsi, con un sistema di successione quasi «dinastico» gli appartenenti delle locali storiche famiglie. Così come per quello di Castelvetrano riconducibile al latitante Matteo Messina Denaro e a elementi della sua cerchia familiare. Nella provincia di Agrigento è ormai assodata la presenza di cosa nostra e della stidda - spiega la relazione della Dia - L’articolazione di cosa nostra nissena rimane invariata. Nella parte settentrionale della provincia si rilevano i mandamenti di Mussomeli e di Vallelunga Pratameno sotto l’influenza dei Madonia.
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