CONQUISTE DEL LAVORO
Il rischio di povertà in tutta la regione
riguarda il 40,1% delle persone, il 26% si trova in gravi condizioni di
deprivazione, Palermo è il terzo comune dove vive il maggior numero di persone
senza dimora (il 5,7%, terza dopo Milano e Roma). Oltre 3 mila nel capoluogo le
persone che hanno chiesto l'intervento dei centri d'ascolto e servizi ma è ben
più alto il numero delle persone, quasi 30 mila, che hanno ricevuto
l'assistenza alimentare tra Palermo e provincia (18.500 in città dei quali
oltre 16 mila gestiti direttamente dalla Caritas, 10.500 in provincia), a
Trapani sono stati ben 10 mila.
Ad incidere fortemente nell'aumento del disagio
sociale è il dato della disoccupazione se la media nel capoluogo siciliana è
del 23,16% aumentata nell'ultimo anno di 3 punti percentuali, quella dei
giovani sale a quasi il 60%.
A Trapani, i giovani senza lavoro sono oltre il
50%, la media è del 20,6. Circa 3 mila sono i senza dimora a Palermo, la
maggior parte sono italiani. Da qui l'allarme e la proposta della Cisl Palermo
Trapani, "un coordinamento territoriale contro la povertà fra tutti i
soggetti locali coinvolti nella gestione del disagio sociale, dai comuni, ai
sindacati, al terzo settore, la Caritas, così come previsto dalla proposta
avanzata dall'Alleanza nazionale contro la povertà con il Reis, il reddito di
inclusione sodale" spiega il segretario Daniela De Luca. "Una rete
locale che affianchi i comuni, titolari dell'erogazione dei contributi di
sostegno, per una presa in carico delle famiglie in difficoltà, sostenendole
nel percorso di inclusione sociale, dall'inserimento professionale, all'intervento nei casi di dispersione scolastica e anche ai consulti psicologici,
nei casi particolari". E ancora. "Chiediamo ai comuni -aggiunge De
Luca- di attivarsi per creare una rete locale sull'esempio di quella nata nel
2014 a Torino per mettere insieme, esperienze, servizi, capacità nel trattare
¡I fenomeno della povertà e occuparsi dell'inclusione sociale. Finora è mancato
un reale coordinamento fra i soggetti che, invece, unendo le forze possono
davvero assistere le persone in difficoltà". La perdita di un lavoro
stabile insieme alla separazione dal coniuge, si confermano come gli eventi più
rilevanti del percorso di progressiva emarginazione che conduce alla condizione
di "senza dimora" e di nuovi poveri.
A fornire assistenza sono
soprattutto le associazioni di volontariato. La Caritas, ad esempio, dove le
persone registrate a Palermo nel 2015 sono state 3.038 alle quali è necessario
aggiungere gli immigrati accolti durante i 19 sbarchi avvenuti nello stesso
anno, circa 1.700.
Nel 2015 in aumento le problematiche abitative causate da
sfratti per morosità incolpevole. Si tratta di famiglie che a causa della
perdita di lavoro, di un lutto o di una situazione di grave malattia si trovano
nell'impossibilità di pagare un affitto. Ad aggravarsi, dunque è la situazione
debitoria.
Stesso quadro a Trapani dove, solo lo scorso anno, hanno ricevuto
assistenza presso gli sportelli Caritas 1.873 persone e hanno ricevuto la
distribuzione di alimenti in ben 9.501. Dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando
la disponibilità a fare rete "è fondamentale partire da questo incontro
per avviare un percorso da costruire insieme". L'assessore comunale alla
Cittadinanza sociale Agnese Dulia, punta l'attenzione sulla necessità di una
progettualità a lungo periodo contro le emergenze.
"Nell'ultimo triennio
il fondo nazionale di politiche sociale è stato tagliato di un terzo è
necessario avere maggiori risorse". Per l'assessore ai Servizi Sociali del
Comune di Trapani Michele Cavarretta "la situazione è grave, noi ci siamo
attivati per ricevere in assessorato le richieste dei cittadini, ma non solo
contributi economici, ci siamo impegnati anche in percorsi di accompagnamento
al lavoro".
Dalle associazioni di volontariato la conferma dell'aumento
della condizione di indigenza. "C'è sempre una maggiore esigenza di casa a Palermo, dei 3 mila
senza dimora la maggior parte sono italiani commenta Giuseppe Mattina della
Federazione italiana delle organizzazioni per i senza dimora -. Se non c'è la
casa, non può esserci nessuna forma di accompagnamento e inclusione
sociale".
Il presidente della Caritas Palermo Sergio Mattaliano punta il
dito contro l'assistenzialismo. "E' anche un fenomeno culturale, la gente
non vuole uscire fuori dall'assistenzialismo, vuole essere mantenuta e spesso a
molti fa comodo mantenere questo sistema. Oggi accompagnare all'autonomia è
possibile". Inoltre. "C'è un livello di diritti che attiene alla
dignità dell'uomo, la questione sociale è antropologica noi ci occupiamo di
circa 140 clochard-afferma il rappresentante della comunità di Sant'Egidio,
Vincenzo Ceruso - spesso si tratta di persone che sono passate da vita normale
aduna totale invisibilità, bisogna ricostruire percorsi individuali di
rinascita".
Le risorse vanno spese al meglio, ribadisce Mimmo Milazzo
segretario Cisl Sicilia. "In Sicilia - spiega - non si vede ancora la luce
e la povertà è aumentata, non c'è stato un vero coordinamento sulle politiche
sociali e serve una regia per l'utilizzo delle risorse disponibili. Attendiamo
ancora, inoltre, che l'Assemblea regionale siciliana affronti il ddl sulla
povertà e che vengano usati al meglio i fondi Pac".
A concludere Maurizio
Bernava segretario nazionale Cisl: "II governo nazionale per la prima
volta ha scelto di affrontare il tema della povertà con un piano, c'è la traccia
giusta ma bisogna evitare che si trasformi in una ennesima forma di
assistenzialismo. Per questo bisogna fare una programmazione unica verso i veri
obiettivi strategici contro la povertà. Chiederemo al governo maggior risorse,
per i prossimi 4 anni serviranno almeno 7 miliardi e bisogna programmare un modello di intervento che finora è mancato".
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