Raffaele Cantone (Napoli, 24 novembre 1963) è un magistrato italiano. Dal 27 marzo 2014, in aspettativa dalla magistratura, presiede l'Autorità nazionale anticorruzione.
Cantone al Corriere della Sera ha dichiarato : "Mani pulite ha fallito perché le manette da sole non bastano".
In un certo senso ha voluto dire che Davigo ... non punti ad Igroiare la politica del terzo millennio, quella dei nostri giorni.
Continuerebbe a fare un buco ... nell'acqua.
Già ieri Davigo ha tentato comunque di correggere le interpretazioni che i media avevano diffuso sulle sue esternazioni: "Mi spiace che alle mie dichiarazioni sia stato attribuito un significato diverso da quello che hanno. Non ho mai inteso riferirmi ai politici in generale, ma ai fatti di cui mi sono occupato ed a quelli che successivamente ho appreso essere stati commessi. Non ho mai pensato che tutti i politici rubino, anche perché ho più volte precisato che se così fosse non avrebbe senso fare processi che servono proprio a distinguere".
Lo stesso Consiglio superiore della magistratura ha divulgato: ("Le dichiarazioni del Presidente Davigo rischiano di alimentare un conflitto di cui la magistratura e il Paese non hanno alcun bisogno").
Il governo dopo le uscite dei giorni scorsi di Renzi sceglie il silenzio.
Questa la dichiarazione di Cantone al Corriere: "È vero che Tangentopoli non sradicò la corruzione, che è continuata come un fiume carsico. Ma ora vedo molte persone che vogliono provare a uscirne. E pensano che la soluzione non sia solo la repressione, che la ricetta non sia solo la stessa del 1993, che all'evidenza ha fallito".
Cantone, che ovviamente risponde direttamente a Davigo, sottolinea di non aver cambiato idea, pur avendo cambiato ruolo, sull'utilità degli agenti provocatori da impiegare nella lotta alla corruzione. Sottolinea "La magistratura ha meriti eccezionali;ma sarebbe scorretto non evidenziare che certi meccanismi organizzativi non funzionano. Non condivido una visione autoreferenziale e salvifica. La magistratura non deve salvare il mondo; deve accertare i reati penali e decidere i processi civili.
In nessun Paese del pianeta ha il monopolio nelle questioni di legalità; altrimenti finisce per esercitare una funzione di supplenza nei confronti della politica".
Nella polemica si infila l'ex procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati. "Non esiste una magistratura buona contro un'Italia di cattivi, vederla così è in linea di principio sbagliato, e inoltre si scontra con la realtà"
Non tocca ai magistrati affrontare "il problema della corruzione: i magistrati si occupano di casi singoli che costituiscono reato. Non danno ricette né affrontano i problemi deontologici altrui".
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