Non
avendo l'ERAS consegnato formalmente gli edifici di culto dei borghi alle
autorità ecclesiastiche, l'anno 1956 è caratterizzato da celebrazioni religiose
spontanee promosse nei borghi dal locale clero greco e latino. Vengono anche
sollecitati interventi di personalità ecclesiastiche e civili per la definizione della giurisdizione ecclesiastica sulla
costituenda parrocchia di Piano Cavaliere: deve afferire alla Diocesi di
Monreale (rito romano) o all' Eparchia di Piana degli Albanesi (rito bizantino)?
Festa parrocchiale a Piano Cavaliere |
Occorre
preliminarmente chiarire che la diocesi di Monreale afferma di avere la
giurisdizione ecclesiastica sull'intero territorio di Contessa dal 1845 (nei
secoli precedenti Contessa afferiva alla diocesi di Agrigento) e che dal 1937 afferiscono
alla nuova Eparchia di Piana degli Albanesi solamente la parrocchia ed i fedeli
di rito bizantino di Contessa. Da questa considerazione emerge che la
costituzione della parrocchia di Piano Cavaliere fa emergere la situazione più
ampia dei rapporti tra due diocesi, che hanno giurisdizione sul territorio
delle comunità, che comprendono fedeli di rito romano e di rito bizantino.
Alcuni
eventi, di seguito brevemente riportati, possono risultare al lettore utili per
meglio comprendere il contesto in cui sono maturati e adottati, nel triennio 1957-60, tre
provvedimenti ecclesiastici, che riguardano in generale l'Eparchia di Piana
degli Albanesi ed in particolare Contessa:
* costituzione della parrocchia rurale
di Piano Cavaliere nel 1958
* nomina del parroco di Piano Cavaliere
nel 1959
* unificazione nel 1960 sotto la
giurisdizione di Piana degli Albanesi di tutte le istituzioni ecclesiastiche dei comuni
siculo-albanesi.
Il
lettore può liberamente valutare gli eventi del periodo 1956-1960, di seguito riportati, e quanto abbiano
contribuito all'adozione dei tre provvedimenti citati:
-
il 4 marzo 1956 parroco e fedeli di rito romano incontrano a Contessa il vescovo di Monreale e dirigenti dell'ERAS;
- il 29 luglio padre Giuseppe Clesi
della parrocchia latina di Contessa celebra la S. Messa a Piano Cavaliere ed il
parroco greco il 31 comunica il suo disappunto al vescovo di Piana degli
Albanesi;
- il 19 agosto con due pullman di fedeli
papas Jani organizza a Piano Cavaliere la processione con la Madonna Pellegrina,
provocando la protesta di padre Clesi;
- il primo settembre il parroco latino
riceve le chiavi delle chiese dei borghi Eras e rende noto che sono pronte le
statue da collocare nella chiesa del borgo;
- il 4 ottobre papas Jani riceve
l'invito per la festa latina a Piano Cavaliere, che si svolgerà il 7 ottobre,
ed il 5 ottobre col vescovo incontra il cardinale di Palermo.
- il 7 ottobre agenti della polizia e carabinieri sono
presenti nel territorio di Contessa perché si temono disordini per la festa
latina di Piano Cavaliere: timore e allarmismo infondati perchè le funzioni
religiose vengono svolte regolarmente (processione con una immagine della
Madonna, presenti clero, fedeli e personalità civili). Il parroco greco irritatissimo
pensa di dimettersi, ma ci ripensa dopo che viene messo al corrente del clima
di serenità in cui si è svolta la festa, tuttavia il 16
ottobre scrive al card. Tisserant (Santa Sede) ed al card. Ruffini (Palermo) su
quanto accaduto il sette ottobre a Piano Cavaliere;
-
il 18 dicembre il vescovo di Piana rassicura positivamente il parroco greco di
Contessa sulla questione del rito nei borghi e l'anno 1956 termina così in un
clima generale apparentemente sereno, che continua negli anni successivi.
Tenendo presente la documentazione
(lettere, telegrammi, relazioni, ricorsi, ecc.), inviata dal clero locale, sia con particolare riferimento alla
costituenda parrocchia di Piano Cavaliere sia con riferimento generale alla
giurisdizione ecclesiastica dell'Eparchia di Piana degli Albanesi, presso
l'autorità ecclesiastica competente della Santa Sede, negli anni 1957 e 1958, sembra
farsi strada l'opportunità di chiarire e
risolvere definitivamente la giurisdizione di più diocesi sui territori delle
comunità di rito bizantino della Sicilia.
In questa prospettiva devono pertanto
essere presi in considerazione alcuni eventi locali che brevemente sono
riportati di seguito:
- Il decreto di erezione della nuova
parrocchia di Piano Cavaliere nel 1958 viene pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica e l'evento viene celebrato domenica 12 aprile con la
festa a Piano Cavaliere, cui partecipano non solo i contessioti ma anche fedeli
e clero delle parrocchie latine dei paesi
limitrofi (non sono presenti le autorità locali);
- P. Giuseppe Clesi continua a celebrare
la messa a Piano Cavaliere, pur non avendo la nomina di parroco, che comincia
ad essere ufficiosamente sussurrata solamente nei primi mesi del 1959;
- mons. Carpino, vescovo di Monreale, a Contessa il primo maggio 1959 inaugura la casa del lavoratore "Pia
Unione" ed il 28 settembre la nuova
sede delle suore di S. Chiara
"Istituto S. Caterina" (tre suore sono presenti già dal mese
di luglio, su invito del parroco latino);
- nel mese di luglio 1959 corre voce che
la Santa Sede ha rinviato ogni decisione sulla
Eparchia e ricominciano proteste e comunicazioni (lettere, telegrammi,
raccomandate);
- il 24 ottobre viene spedita una
lettera al Papa e l'anno 1959 si chiude con la speranza che la giurisdizione
ecclesiastica su Contessa e sull'Eparchia venga chiarita presto;
- nel mese di maggio del 1960 papas Jani
celebra la messa nel borgo Roccella, nei locali della scuola, iniziativa molto
gradita dai residenti (significativa presenza di fedeli anche per la
confessione e la comunione), nonostante le rimostranze del clero latino per
questa ingerenza nel loro territorio (nei
due anni precedenti però nel borgo Roccella non era stata celebrata alcuna
funzione religiosa né c'era stata alcuna visita del clero latino).
A luglio finalmente la Santa Sede
unifica sotto la giurisdizione dell'Eparchia di Piana degli Albanesi tutte le
istituzioni, greche e latine di Contessa, Piana, Palazzo,…..(testo riportato di
seguito). Seguono iniziative varie di protesta in tutte le comunità interessate
(lettere, telegrammi, raccomandate, raccolta di firme, pullman che portano i
fedeli latini ad assistere alla messa nei paesi limitrofi, ecc.).
Il
25 luglio 1960 papas Jani Di Maggio, parroco greco di Contessa annota nel
suo diario: "Giorno di gioia, che
invano per cinque secoli i nostri Padri hanno sospirato e atteso con ansia. Quando?
E finalmente, dopo tanto bussare, il gran giorno è arrivato: l'otto luglio è
stato il gran giorno! Proprio nell'anniversario del giorno quando, nel 1959, un
espresso ci comunicava che tutto era ancora una volta sfumato. Ancora fermento
in paese, ma ci si comincia a persuadere che è meglio così perché in pollaio
due galli non possono stare. Nel primo incontro, in occasione del funerale
di Geraci Salvatore, padre Giordano (cappellano della parrocchia latina)
esprime la sua opinione che pace non ci sarà! Ma questo non lo riguarda, perché
andrà via."
Il sette agosto nelle chiese viene letto
il testo della Bolla di Giovanni XXIII che unifica la giurisdizione
ecclesiastica su greci e latini nell'Eparchia di Piana degli Albanesi.
Mons. Carpino il 28 agosto a S. Maria
del Bosco incontra il parroco ed alcuni fedeli della parrocchia latina di
Contessa esortandoli con queste parole: "Siamo soldati e dobbiamo
obbedire".
Dopo questi eventi inizia il disgelo tra
i due parroci di Contessa, che con grande senso di responsabilità gradualmente
avviano una costante collaborazione: si fanno vedere a conversare insieme in
piazza, il parroco latino partecipa al
Vespero ed alla Messa solenne dell'otto settembre e la festa si svolge
regolarmente, mons. Lala con le suore di S. Chiara è presente alla Divina
Liturgia di S. Nicola nella parrocchia greca; per venire incontro alle esigenze
pastorali della parrochia latina, dopo che padre Giordano è stato trasferito, tenendo
presente le condizioni di salute del parroco, il clero greco, in particolare
papas Gaspare, collabora quando viene richiesto e quando se ne presenta la
necessità per la celebrazione delle funzioni religiose e l'amministrazione dei
sacramenti (nozze, battesimi, funerali, ecc.).
Tuttavia la nuova realtà ecclesiale non
è gradita ad alcuni fedeli latini, che conseguentemente si mostrano indifferenti o addirittura ostili verso
il loro parroco.
Ripristinata la normalità in campo
ecclesiale, anche in campo politico-amministrativo, dopo le polemiche
conseguenti alla lista "Croce e Campana" del 1956, gradualmente torna
il dialogo tra i protagonisti e gli iscritti alla locale sezione DC, che in
occasione delle elezioni sia regionali che comunali risulta il partito più
votato: alle elezioni amministrative del 6 e 7 novembre 1960 la DC ottiene 73
voti in più della lista socialcomunista, e nel corso del primo Consiglio
comunale del 25 novembre viene eletto sindaco il dott. Antonino Musacchia con
11 voti (assessori:Guarino Paolo e Tardo Gioacchino).
Nota - Saranno
gradite e pubblicate eventuali precisazioni e osservazioni su quanto descritto
nei quattro testi dedicati alla parrocchia di Piano Cavaliere in particolare e
sulla cronaca di vari eventi in generale di Contessa, relativi al periodo preso
in considerazione (1952 - 1960). Non saranno presi in considerazione testi
anonimi.
* *
*
Bolla “Orientalis Ecclesiae” (8 luglio 1960)
Giovanni Vescovo
Servo dei Servi di Dio
A perpetuo
ricordo del fatto
La fama della
Chiesa Orientale, che tanti uomini
illustri e santissimi hanno acquistata e conservata con la più alta
virtù; inoltre i meriti verso questa sacralissima Cattedra di Pietro,
certamente grandi e singolari, fecero sì che i Romani Pontefici, ai quali
niente sta mai più a cuore che avere cura del popolo cristiano, riguardassero
con particolare amore alla medesima Chiesa, alle sue vicende ed alle sue
attività.
Stando così le
cose, volendo Noi provvedere nel modo più adatto ai paesi siciliani di Mezzojuso,
Contessa Entellina e Palazzo Adriano, fondati un tempo da fedeli di rito
bizantino e che fin dal 1937, anno in cui è stata istituita con la Bolla
“Apostolica Sedes” la diocesi di Piana dei Greci, sono soggetti alla
giurisdizione di più Ordinari, dopo aver
chiesto il parere di quanti bisognava interrogare, in forza della Nostra
autorità apostolica decretiamo e comandiamo quanto segue.
Vogliamo che i
Comuni soprannominati con i loro sacerdoti e fedeli tutti, sia di rito greco
che di rito latino, con tutte le parrocchie, chiese, oratori pubblici e
semipubblici, le case religiose sia maschili che femminili ivi esistenti siano
posti sotto la potestà e la giurisdizione del solo Vescovo di Piana dei Greci,
cessando del tutto la giurisdizione dell’Arcivescovo di Palermo sul Comune di
Mezzojuso e quella dell’Arcivescovo di Monreale sui Comuni di Contessa
Entellina e di Palazzo Adriano. Di conseguenza, pertanto, rendendosi
vacanti le parrocchie di rito latino, il vescovo di Piana dei Greci provveda a
norma del diritto, cessando il privilegio di presentazione e da parte
dell’Ordinario di Monreale.
Vogliamo che la
presente Bolla abbia valore ora e nel
futuro, così che quanto viene decretato per mezzo di essa sia religiosamente
osservato dagli interessati ed entri perciò in vigore.
La validità
della medesima Bolla non potrà essere intaccata da altre prescrizioni
contrarie, alle quali tutte a mezzo della stessa deroghiamo.
Ordiniamo
pertanto che se qualcuno, qualunque sia l’autorità di cui è rivestito, dovesse
operare contro quanto abbiamo stabilito, sia scientemente che inscientemente,
il suo agire sia ritenuto senza effetto e senza valore.
A nessuno,
inoltre, è lecito alterare questi documenti della Nostra volontà, anzi agli
esemplari ed ai tratti di questa Bolla, sia stampati che manoscritti, che
portino il sigillo di persona costituita in dignità ecclesiastica e nello
stesso tempo sottoscritti da pubblico notaio, si dovrà la stessa fede che si
avrà per la presente, quanto verrà mostrata.
Se qualcuno
disprezzerà o comunque rifiuterà questi Nostri Decreti sappia che incorrerà
nelle pene stabilite dal diritto per coloro che non attuano gli ordini dei
Sommi Pontefici.
Dato in Roma,
presso S. Pietro, l’8 luglio dell’anno
del Signore 1960, 2° del Nostro Pontificato.
G. Card. Cicognani
Giacomo Luigi
Copello (Cancelliere della S. R. C.)
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