Giugno e luglio, forse saranno i mesi più
caldi dell'anno.
Non ci stiamo riferendo alle temperature di questa estate, che per la verità finora si prospetta capricciosa.
Ci riferiamo ai numerosi adempimenti fiscali che attendono i contribuenti italiani.
A leggere i giornali gli italiani dovrebbero sborsare più o meno 90 miliardi. A comporre la mastodontica cifra danno il loro contributo alcune voci che si ripetono
costantemente nel corso dell'anno, come le ritenute sugli stipendi dei lavoratori dipendenti (10/11 miliardi ogni
30 giorni), l'Iva mensile (altri 6/7),
Ma una buona parte del bottino - come dimostra l'elaborazione condotta dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre
- arriva dalla stagione delle tasse locali e della dichiarazione dei redditi.
Qui la raccolta si annuncia molto
proficua. Tra saldi e acconti del modello Unico di persone fisiche e società, l'Erario incasserà quest'estate
oltre 37 miliardi.
Niente male nemmeno il bottino delle imposte comunali sugli immobili: Imu e Tasi valgono da
sole 12,4 miliardi di euro.
Il Big Day per l'Erario è in programma il 16 giugno, termine ultimo per versare l'acconto di Imu e Tasi, che
quest'anno coincidono (per la tassa sui servizi, quindi, non si deve più controllare la data delle delibera
comunale come l'anno scorso).
E il 16 giugno è anche l'ultimo giorno utile per pagare le imposte risultanti dal
modello Unico senza beneficiare della proroga di trenta giorni con la maggiorazione dello 0,40%.
Esiste l'incognita della fiscalità locale.
I tagli ai bilanci potrebbero indurre certi comuni ad elevare il peso
dei tributi locali. Senza dimenticare che a poco meno di un mese dalla scadenza, le imprese soggette agli
studi di settore non sono ancora in grado di conoscere le stime del Fisco sulla loro situazione economica.
Al 16 giugno, mancano, a questo punto, poco più di tre settimane. A preoccupare sono,
soprattutto, gli adempimenti previsti per pagare le imposte locali. Anche questa volta, i contribuenti sono stati
lasciati da soli.
La legge di Stabilità ha previsto che i comuni inviino i moduli precompilati con indicato
l'importo della Tasi al domicilio dei contribuenti, ma l'obbligo è rimasto in pratica lettera morta.
L'85% degli italiani ritiene che i rincari delle
tasse comunali siano ingiustificati, l'altro 15% li considera giustificati. E tra tutti, solo il 28% li ritiene inevitabili,
per il 72% i Comuni potrebbero fare di meglio.
Per fortuna quest'anno il compito dei contribuenti dovrebbe essere un po' più semplice. Come detto le
scadenze di Imu e Tasi sono state unificate al 16 giugno. La legge prevede che la prima rata debba essere
versata in base alle regole del 2014 con conguaglio a dicembre.
Se non è cambiato nulla nel proprio
patrimonio immobiliare, quindi, basterà versare ora il 50% di quanto corrisposto in totale l'anno scorso.
Inoltre
il governo ha stabilito un limite massimo al prelievo di Imu e Tasi.
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