«Non decisi io quel blocco chi oggi critica votò a favore»
«Devo riconoscere che Renzi non ha mai usato nei miei confronti i toni
aspri dei molti politici che a suo tempo mi incoraggiavano e che oggi mi
criticano».
«Ho detto molte volte che quel provvedimento che congelava gli assegni
previdenziali non faceva parte della riforma delle pensioni e che non era nato
per iniziativa del ministero del Lavoro. Ma a questo proposito è necessario
contestualizzare la situazione nella quale maturarono quelle scelte»
Nessuna riforma pensionistica, per quanto severa, poteva dare i risparmi
immediati che ci venivano richiesti. E quando dico immediati mi riferisco al
biennio 2012-13. Nel 2011 ci trovavamo in uno stato di grave crisi finanziaria
e c' era la difficoltà di convincere i mercati che lo Stato avrebbe fatto di
tutto per essere solvibile. Senza garanzie nessuno avrebbe finanziato il Paese
o assicurato il credito e così , data la situazione, il ministero del Tesoro
decise di adottare quella misura come operazione aggiuntiva. Tuttavia doveva
trattarsi di un blocco temporaneo e non permanente in quanto la riforma
previdenziale aveva una visione di lungo termine e rispondeva ad altri
obiettivi.
«Quando all'interno del consiglio dei Ministri apparve chiaro che
bisognava fare una misura aggiuntiva immediata si scelsero le pensioni. E io
devo dire che dopo mia insistenza ottenni dal premier Monti che una parte molto
ampia dei pensionati a basso reddito fosse esentata e così fu visto che oltre
il 70% dei lavoratori a riposo fu esclusa dal provvedimento»
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