La presente
sintetica esposizione cronologica (date più significative e titoli più
importanti) viene proposta come
strumento per scoprire i grandi avvenimenti locali del XX secolo e costituire,
per gli interessati, uno stimolo per approfondire la conoscenza di Contessa e
del suo territorio.
Anno 1900 Il vasto territorio di Contessa
risulta in piccolissima parte (10%) concesso
in enfiteusi (piccoli proprietari) ed il resto (90%) é invece di proprietà
di appena 26 latifondisti.
Anno 1900 La piazza del Purgatorio diventa
piazza Umberto I.
Anno 1900 Giuseppe Schirò nominato parroco
della chiesa greca.
10.11. 1900 La
Curia di Monreale conferma con decreto l’osservanza della Transazione
del 1754.
Anno 1901 A Contessa risultano 2646 abitanti
(707 famiglie).
Anno 1902 E’ eletto sindaco a Contessa il cav.
Giuseppe Lojacono.
Anno 1903 Viene pubblicato a Marsala il testo
di Nicolò Genovese “In lode del canonico
Atanasio Schirò”.
19 gennaio 1903 Viene deliberata la realizzazione
dell’impianto per
l’illuminazione
pubblica.
Anno 1903 E’ eletto sindaco a Contessa il cav.
Francesco Ljacono, cui succede
nello stesso anno Nunzio Lojacono.
Maggio 1903 Viene inaugurata la linea ferroviaria
Palermo-Corleone-San Carlo.
Anno 1904 Viene pubblicata a Palermo da Nicolò
Genovese il volume di Atanasio Schirò “Memorie storiche su Contessa
Entellina”.
Contessa ed
economo del seminario greco-albanese di Palermo. Era nato a Contessa nel 1851.
Anno 1904 Il Comune di Contessa é affidato al
regio commissario cav. Domenico De Bono.
13 dicembre 1904 Muore a Contessa il notaio Calogero
Genovese, segretario comunale, sindaco e giudice conciliatore. Era
nato a Contessa il 23 aprile 1831.
Anno 1904 E’ eletto sindaco a Contessa il cav.
Francesco Lojacono.
Anno
1905 E’ eletto sindaco di
Contessa il dott. Luigi Genovese, cui succede nello
stesso anno il cav. Giuseppe Lojacono.
Anno
1905 Momenti di grande tensione
sociale a Contessa perché il nuovo Consiglio
comunale é costituito da una maggioranza di componenti
di rito latino, dopo trenta anni che
avevano dominato i consiglieri
di rito greco.
Anno
1906 Vengono sistemate molte
strade urbane e rurali. Viene completamente
rinnovata la
condotta della fontana Giarrusso.
Anno 1906 Inizia
la costruzione dell’acquedotto comunale (sorgente Coco) col finanziamento
derivante dal mutuo, sottoscritto dal Comune con
la Cassa Depositi e Prestiti.
Anno 1907 I consiglieri di rito greco
ottengono la maggioranza nel Consiglio comunale.
Anno 1907 E’ eletto sindaco di Contessa
Gassisi Vincenzo.
Anno 1907 Viene deliberato di attivare un
servizio di vettura postale.
Anno 1907 Messa in opera di nuove condutture
per l’acqua potabile delle fontane Giarrusso,
Canale e Favara.
25 luglio 1908 Giovanni Di Maggio, che sarà parroco
greco a Contessa dal 1942, nato il 13
precedente é battezzato da papas Nino Lojacono.
Anno 1910 Nel
comune di Contessa, in occasione del X anniversario della morte, viene ufficialmente commemorato il re
Umberto I con un discorso del canonico
Nicolò Genovese. Il testo “In memoria di Umbertio
I re d’Italia” é pubblicato nello stesso
anno a Palermo
Anno 1911 Un memoriale sui diritti dei fedeli
di rito greco nella chiesa latina di
Contessa , conservato nell’archivio della chiesa greca, viene mandato al vescovo di Monreale.
Anno 1911 Dal Patronato Scolastico, sorto nel
1908, viene aperta la scuola materna, per
i bambini dai tre ai cinque anni.
Anno 1911 A Contessa sono residenti 2117
abitanti.
Anno 1912 In un manoscritto del XIV secolo P.
Sofronio Gassisi scopre un frammento di
Vangelo scritto in lingua albanese, che sembra sia ancor oggi la più antica testimonianza di scrittura in albanese.
Anno 1912 Risulta operante a Contessa una
Cassa Agraria, la cui gestione é affidata
a Schirò Antonino (Presidente) e ad Antonino Chetta (Segretario)
Anno 1912 Vengono completate nel centro
abitato l’acquedotto e la fognatura.
Anno 1914 Il cav. Antonino Inglese è sindaco
di Contessa.
Anno 1914 E’ eletto sindaco di Contessa il
cav. Nicolò Lojacono.
Anno 1914 Le vie di comunicazione a Contessa
sono ancora molto carenti: nel suo territorio
sono state costruite solamente km 1,5 di strada rotabile.
Anno 1916 Muore a Contessa Giuseppe Schirò, sacerdote
di rito greco e contabile del Comune.
Era nato a Contessa nel 1845.
Anno 1916 Giuseppe Gassisi é nominato parroco
della chiesa greca.
Anno 1916 La contessa Lina Mortillaro-Maiorca,
madre del conte don Luigi Mortillaro-Maiorca,
padrone di Vaccarizzo, lascia per testamento una
rendita di
mille lire annue per erigere a Contessa un ospedale,
che sarà denominato “Lina”.
31 marzo 1917 La Congregazione di Carità acquista la
casa Bonura, che viene adattata ad ospedale.
Anno
1918 Vengono accolti a Contessa
alcuni prigionieri di guerra austriaci e
albanesi e assegnati ai
lavori in campagna. Questo avvenimento
é descritto sia da Nicolò Genovese sia
da Leonardo Lala.
13 febbraio 1919 Con la Costituzione Apostolica “Catholici
fideles” dal Papa Benedetto XV in Calabria
viene istituita la prima diocesi per i fedeli
italo-albanesi di rito bizantino.
7 maggio 1919 Muore a Contessa a 63 anni Giovanni
Schilleci, promotore e animatore del “Fascio dei
Lavoratori”, fondato nel 1893, da circa
un centinaio di commerciati,
piccoli proprietari e artigiani per il
miglioramento materiale
e morale delle classi lavoratrici.
Anno 1919 Vicino al cimitero, in ricordo dei
contessioti morti nella prima guerra mondiale,
viene costruita la “Villa dei
caduti”, dove viene piantato un albero per ogni soldato
caduto. Viene costruita anche una
cappella, dove ogni anno é celebrata la santa messa il 4 novembre alla presenza dei reduci di guerra e
delle autorità locali.
Anno 1920 Il monastero basiliano di Mezzojuso
viene affidato ai monaci della Badia Greca
di Grottaferrata, che vi aprono il probandato, dove
molti contessioti frequenteranno la scuola media.
Anno 1920 E’ eletto sindaco di Contessa Francesco Lojacono.
Anno 1920 Nasce la prima sezione sindacale a
Contessa.
Nota - Certamente la prima guerra mondiale
costituisce l'evento più significativo tra
quelli elencati nella cronologia sopra riportata. Di seguito sono riportati due testi, che descrivono la presenza di
prigionieri a Contessa durante la prima guerra mondiale. Queste due
testimonianze dimostrano come lo stesso evento possa essere valutato e riportato in maniera diversa, secondo la
sensibilità, la formazione culturale e l’esperienza di ciascuno.
Prigionieri a Contessa durante la prima guerra mondiale
Leonardo Lala descrive la
presenza di prigionieri di guerra austriaci a Contessa con queste parole:
“Ricordo che verso quel lontano 1916, durante la guerra dell'Italia contro
l'Austria, qui a Contessa furono condotti dei prigionieri di guerra, richiesti
dall'allora barone Ferdinando Greco da Chiusa Sclafani, a lavorare nella sua
azienda agraria, sita nel feudo di Vaccarizzotto.
Ricordo che ogni domenica questi giovani prigionieri venivano
condotti, marciando inquadrati, in paese nella chiesa ad assistere alla messa
domenicale. Ricordo la curiosità che suscitava, fra la gente, che da finestre e
balconi osservavano il passaggio degli "Austriaci", dall'entrata in
paese e lungo il percorso della via Kastriota fino alla chiesa latina.
Ricordo che in una domenica, l'allora parroco di detta chiesa
latina, il canonico Nicolò Genovese, gli offrì un rinfresco in sagrestia, con
dolci e bibite.
Ricordo quanto ho udito dire al parroco, durante quel
trattenimento, all'interprete, mentre questi man mano andava traducendo nella
loro lingua ai suoi commilitoni:
"So che voi quantunque indossate la divisa dell'esercito
austro-ungarico voi non siete né austriaci né ungheresi. So che voi siete
romeni tanto dal punto di vista etnico quanto linguistico. So che voi
appartenete ad una minoranza romena che politicamente fa parte dell'impero
austro-ungarico.
Voi romeni e noi italiani siamo fratelli perché voi siete i
discendenti di quei romani, che durante il tempo dell'imperatore Traiano
conquistarono e colonizzarono quella parte dell'antica Dacia, dove attualmente
é la vostra terra di Romania.
La lingua romena che parlate voi e la lingua italiana che parliamo
noi si assomigliano perché provengono entrambe dalla medesima lingua latina.
Entrambe fanno parte delle lingue neo-latine. La vostra terra di Romania é un
lembo di latinità fra altri popoli di origine diversa. Voi siete romeni e siamo
fratelli".
Ricordo l'espressione di gratitudine manifestata da quei giovani
romeni al canonico Genovese per l'accoglienza fraterna da lui ricevuta: tutti,
ad uno ad uno, con parole di ringraziamento nella loro lingua, gli strinsero la
mano.
Mi piace rievocare questi ricordi che valgono a ricordare la
figura del canonico Nicolò Genovese, che fu un uomo dotato di una vasta cultura
e di una elevata carica di umanità di italianità”.
Nicolò Genovese descrive la permanenza a Contessa di prigionieri austriaci e
albanesi con queste parole: “Allorché si seppe a Contessa della prossima venuta
di questi internati albanesi, i preti greci e tutti i fanatici del rito ne
furono gongolanti di gioia sperando così d’impinguare le scarse file dei
parrocchiani. Poverini non sospettavano affatto la grande delusione che li
aspettava. Giunto il dì auspicato, parroco e clero greco, accompagnati da vari
civili loro aderenti, si fecero trovare alle porte del paese per ricevere
questi desiati fratelli. Ma che! si trovarono invece di fronte ad una massa di
gente rozza e scalza come sogliono andare in Albania, gente priva di cultura e
di ogni senso di civiltà”.
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