La "riforma delle tasse sulla casa" è stato uno dei pochi temi sui quali Matteo Renzi non ha potuto utilizzare
il suo trionfalistico hashtag preferito: #lavoltabuona.
Per il 2015 nessuna local tax e niente semplificazione. Per evitare mal
di testa e lunghe battaglie con la calcolatrice, bisognerà aspettare quindi il 2016.
Per quest'anno, i contribuenti
dovranno ancora fare i conti con il temutissimo binomio Imu-Tasi.
I due balzelli, rispetto all'anno scorso, sono
sostanzialmente immutati. Per cui in teoria, la prima scadenza in programma il 16 giugno dovrebbe fare meno
paura. Ma questo solo in teoria, perché nella pratica c'è il rischio che possa scoppiare una nuova
complicazione.
Tutto ruota attorno ai bollettini precompilati della Tasi che i Comuni dovrebbero inviare a casa
dei cittadini. Dopo una lunga querelle legislativa, è stato raggiunto un compromesso: se un contribuente
chiederà al proprio Comune di ricevere a casa il bollettino della Tasi, l'amministrazione è tenuta a rispettare la
richiesta.
Ma, a poco più di un mese dalla prima scadenza, la maggior parte dei municipi non è ancora
attrezzata per soddisfare questa esigenza.
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