Nicolò Chetta, sacerdote,
storico, poeta e scrittore (Parte II)
E' stato evidenziato già che
l' importanza culturale di Nicolò Chetta merita, nell'ambito della
presentazione dei personaggi di Contessa, non solo il privilegio del primo
posto, ma anche uno spazio adeguato per far conoscere, anche se molto
sinteticamente, sia le sue opere più significative sia le varie iniziative culturali
(pubblicazioni, conferenze, convegni, mostre, ecc.), dedicate all'illustre
concittadino da quando sono stati trovati e resi noti alcuni suoi manoscritti.
Prima che fosse conosciuto con la pubblicazione di alcune sue
opere, come evidenziato nel precedente blog
(1992, 2002, 2008), per onorare uno dei suoi figli più illustri,
Contessa Entellina ha dedicato una giornata culturale a Nicolò Chetta.
La manifestazione si è svolta il 5 settembre 1982, promossa e
organizzata dalla Associazione "Nicolò Chetta", col patrocinio
dell'Eparchia di Piana degli Albanesi e dell'Amministrazione Comunale di
Contessa Entellina.
Nicolò Chetta sacerdote è stato ricordato con la solenne Divina
Liturgia, celebrata al mattino nella chiesa parrocchiale greca da S. E. mons. Ercole Lupinacci, mentre nel
pomeriggio nell'aula consiliare del palazzo comunale vari relatori hanno
presentato Nicolò Chetta come studioso, scrittore e poeta.
Il dott. Calogero Raviotta ha presentato attività e finalità
dell'Associazione "Nicolò Chetta", costituita il 21 novembre 1981. Il sindaco dott. Nicolò
Cuccia, ha parlato del patrimonio culturale locale, rilevando l'importanza di
Contessa Entellina come isola etnica, linguistica e religiosa al centro della
Sicilia occidentale.
Il prof. Ignazio Parrino, docente della Facoltà di Lettere
dell'Università di Palermo ha svolto la relazione "Contributo morale del
Chetta alla vita delle colonie siculo arbëreshë della Sicilia, mettendo in
rilievo la figura operosa, retta e colta di Nicolò Chetta, come documentato da
varie testimonianze dell'archivio del Collegio Greco-Albanese di Palermo.
Della vita e delle opere del Chetta ha parlato il prof. Giuseppe
Schirò, illustre contessioto, professore emerito dell'Università "La
Sapienza" di Roma, il quale ha messo particolarmente in rilievo
l'importanza delle opere del Chetta da un punto di vista storico e linguistico.
Era presente, oltre a numerosi contessioti e arbëreshë dei comuni
siculo-albanesi, anche l'ing. Gerardo Chetta, l'unico rappresentante della
famiglia rimasto in Italia (residente a Milano), che ha rivolto commosso parole
di ringraziamento per l'iniziativa, che onora oltre che la sua famiglia anche
l'intera comunità contessiota.
Molto interessante infine l'intervento "Presentazione
dell'autobiografia di Nicolò Chetta" della prof.ssa Maria Colletti,
il cui testo viene integralmente riportato di seguito: "Il dott. Calogero Raviotta, promotore
ed animatore dell'Associazione Chetta e costante ricercatore di documentazione
che riguarda la vita e le opere dell'illustre concittadino, studioso della
cultura greco-albanese, avendo avuto notizia che la mia testi di laurea verteva
sulla storia di Contessa Entellina e che in essa era stato riportato, tra
l'altro, un estratto dell'opera del Chetta
intitolata "Fondazione degli abitanti siculo-albanesi", mi ha
sollecitato a controllare se, tra le mie carte, avessi altro materiale utile a
la personalità dell'illustre personaggio di Contessa
Entellina. Rileggendo i miei appunti mi sono ricordata di una
, di cui pure avevo fatto cenno nella mia testi di laurea.
Si ratta di un manoscritto da me, a suo tempo, rinvenuto nell'archivio
parrocchiale della chiesa Madre di Contessa.
Ritenendo che la sua divulgazione possa contribuire a meglio fa
conoscere il Nicolò Chetta, ho volentieri aderito all'invito
del dott. Raviotta di introdurre brevemente il testo del documento. Questo si
compone di alcuni fogli ingialliti e reca l'intestazione . A
quanto pare del manoscritto resta solo
la trascrizione che ebbi a fare su un quaderno con l'intento di postillarlo e
controllarlo successivamente. Ciò in effetti feci sollecitata ed aiutata dal
compianto prof. Valentini, docente di Lingua e Letteratura Albanese presso
l'Università degli studi di Palermo, la cui morte mi distolse da ulteriori
ricerche e studi.
La trascrizione rispetta scrupolosamente la forma linguistica,
originaria ed il contenuto del testo. Da una attenta lettura si ricava
l'impressione che l'anonimo amanuense, nello estrapolare dal manoscritto di
Chetta la sua autobiografia, abbia in qualche modo manipolato il testo e vi
abbia quanto meno inserito qualche sua considerazione e notizie varie. Il
manoscritto da me rinvenuto, infatti, così si conclude: < Morì l'autore di
questa autobiografia nel Seminario dei greci di Palermo tra lo spazio di due
giorni non completi, di sua malattia, cioè in ore 40….>.
Si può in sostanza presumere che si tratta di una rielaborazione
di una autobiografia, che concludeva l'originale opera manoscritta del Chetta
intitolata . L'opinione sembra trovare sostegno
nella dovizia di particolari contenuti nel documento, che bene si inseriscono
nel contesto socio-culturale del tempo.
L'autobiografia comunque, a mio
parere, riveste enorme interesse, perché
oltre a darci un'idea del carattere, della personalità, della vita e delle
opere del Chetta, con immediatezza un certo
dell'epoca e l'ostilità dell'ambiente in cui l'illustre sacerdote ebbe ad
operare per una più e per
un maggior approfondimento dei , che ridessero prestigio al
Seminario Greco-Albanese dallo stesso diretto con grande spirito di sacrificio
ed amore".
Quanti vogliono approfondire vita e opere di Nicolò Chetta,
possono consultare le pubblicazioni citate nel precedente blog, cui certamente
è custodita copia nella Biblioteca comunale di Contessa.
Quanti invece vogliono conoscere il testo dei vari interventi
della citata giornata culturale del 5 settembre 1982, possono prenderne visione
presso il Centro Culturale Parrocchiale, dove sono consultabili, tra le varie
pubblicazioni dell'Associazione "N. Chetta" anche gli "Atti
della giornata culturale dedicata a Nicolò Chetta il 5 settembre 1982"
(monografia stampata e diffusa nel 1983 da C. Raviotta) e " Vita ed opere
di Nicolò Chetta" (monografia pubblicata e diffusa nel 1983), che riporta
il testo completo dell'intervento del prof. Giuseppe Schirò, che conclude la
sua relazione con le seguenti parole: "Tanto avrei voluto dire alla
cerimonia inaugurale, che ha dato nascimento all'Associazione culturale Nicolò
Chetta", ma la preoccupazione, che sempre mi assilla, di abusare della
pazienza degli uditori, mi ha fatto accorciare forme e ridurre argomenti. E'
meglio così: il lettore che sia stato presente alla conferenza troverà così
qualcosa di non udito e quindi di nuovo.
Ciò che conta è tenere accesa la
fiaccola del culto dei Padri e per coloro che ci hanno dato testimonianza dei
valori spirituali: valori che sono gli stessi che oggi illuminano le nostre
coscienze e le nostre speranze, rinvigoriscono il senso interiore dell'essere
Abëreshë e il dovere indeclinabile della fedeltà al sacro retaggio".
(Personaggi
di Contessa IV - Nicolò Chetta parte II - continua)
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