La Politica al tempo dei
regnanti populisti.
I populisti , vincitori delle
recenti elezioni politiche sostengono -adesso un pò meno- che con l’uscita
dell’Italia dall’euro e la conseguente introduzione di una nuova lira svalutabile sistematicamente la competitività delle esportazioni aumenterebbe, accrescendo così la domanda interna e quindi il PIL del Paese.
L’introduzione di una
moneta svalutata può portare ad aumento di competitività a quale condizione ? purchè i salari
nominali non cambino e nel contempo a fronte dell’inevitabile aumento
dell’inflazione e del costo della vita innescato dall’uscita dall’euro, e purchè le remunerazioni dei
lavoratori restino invariate con l'inevitabile riduzione del potere d’acquisto
delle famiglie.
La perdita di potere
d’acquisto dei salari (o deflazione salariale), giudicata ineluttabile per
essere competitivi restando nell’euro, ritornerebbe quindi dalla finestra mediante la
svalutazione continua della nuova liretta, in caso di uscita dall’euro.
Una moneta debole come sarebbe la nuova lira,
renderebbe più costose le importazioni. Le imprese che sono costrette ad
importare materie prime o beni intermedi vedrebbero così aumentare i loro costi
di produzione.
Il nostro Paese importa circa il 60 percento di
materie prime e semilavorati dall’estero. Per cui il presunto vantaggio
delle frequenti svalutazioni verrebbe più che compensato, dai maggiori
costi di materie prime e semilavorati importati.
Nella visione semplicistica dell’effetto positivo
della svalutazione ricorrente del cambio sull’export si ragiona come se il 100%
del prodotto fosse realizzato in Italia. In realtà noi importiamo dall’estero
una parte più che significativa delle materie prime e dei componenti.
Con una lira svalutata
e l’aumento dei prezzi che si rincorrono al seguito delle frequenti
svalutazioni, le famiglie si ritroverebbero a fronteggiare una riduzione del
loro potere d’acquisto. Ciò produrrebbe una contrazione dei consumi con effetti
sulla domanda aggregata, che andrebbero a ridurre eventuali effetti benefici
generati da un aumento delle esportazioni.
Un ulteriore argomento da considerare che indebolisce
questo assunto no euro portata vanti dai populisti è pensare che la nostra
politica di svalutazione continua non provocherebbe nessuna reazione dai nostri
partner/avversari commerciali. E' come pensare che un pugile sul ring colpisce
l’avversario pensando di non poter ricevere un colpo a sua volta.
Quando si gioca alla svalutazione continua (stampando
nuova moneta) infatti può capitare di avere la carta che ci consente di
prendere il mazzo degli avversari, ma possiamo essere anche vittime della
stessa giocata.
Con
ciò superiamo l'argomento dei danni dei dazi che producono una serie di azioni
e reazioni che alla fine fanno stare tutti peggio (le cosiddette guerre
commerciali come quella che sta portando avanti il presidente populista degli
Usa). Insomma l’idea che con l’uscita dall’euro torniamo nel mondo di tanti
anni fa, dove tutto il prodotto era fatto in Italia e che tutti gli altri
assistano senza reagire alla nostra politica di svalutazione (senza rispondere
con barriere commerciali o altri atti ostili) è della massima ingenuità ed incompetenza da politicanti da strapazzo.
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